L’obbligo della scritta “ingredienti” al posto della “I” accompagnata dal QR le avrebbe condannate al macero.

Sono salve 50 milioni di etichette per il vino Made in Italy, messe a rischio dalle nuove norme Ue: sospiro di sollievo anche per molti imprenditori vitivinicoli del territorio provinciale. Ad affermarlo è Coldiretti Alessandria in riferimento all’annuncio del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida che ha firmato il decreto che posticipa l’introduzione e l’applicazione della normativa europea sul cambio di etichettatura del vino, permettendo in questo modo l’utilizzo e l’esaurimento delle etichette già in magazzino. 

La norma

Entrata in vigore l’8 dicembre, impone l’inserimento delle informazioni relative a ingredienti e valori nutrizionali e, inizialmente, prevedeva che per gli ingredienti fosse utilizzato un codice QR accompagnato dalla lettera “I”. A poche settimane dall’entrata in vigore, la Commissione ha deciso di inserire il termine completo “ingredienti”, condannando di fatto al macero tutte le etichette già stampate dai produttori che si erano organizzati per tempo.

Un problema che Coldiretti ha subito denunciato a tutela di un settore già colpito dall’impennata del costo del vetro cavo per le bottiglie che hanno fatto segnare un aumento che ha raggiunto il 58% nell’arco di 18 mesi. Non a caso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria per una presunta intesa restrittiva della concorrenza nella vendita delle bottiglie di vetro.

I commenti

“Non si tratta peraltro della prima “grana” causata dalle politiche UE. Si va dalla introduzione di etichette allarmistiche sul vino (Irlanda) all’eliminazione totale o parziale dell’alcol, dallo zuccheraggio fino al vino senz’uva, fino ad autorizzare produzione e commercializzazione di vini ottenuti da frutti diversi dall’uva (lamponi e ribes)”, ha evidenziato il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco

Ma sono in discussione anche le eccellenze Made in Italy, come spiega il direttore Roberto Bianco: Il vino è un patrimonio anche per l’occupazione e va difeso dall’approccio ideologico e anti-storico di un settore che ha fatto grande il nostro agro-alimentare. Il vino fa parte della ‘Dieta Mediterranea’ e gli italiani primeggiano per longevità, a livello europeo e mondiale”.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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