Nel giro di 20 anni le esportazioni di vino Made in Italy sono quasi triplicate (+188%) arrivando a raggiungere 140 Paesi, con le bottiglie tricolori che rappresentano la prima voce delle vendite di prodotti agroalimentari nazionale all’estero.
L’analisi
Fatta da Coldiretti su dati Istat e diffusa al 56° Vinitaly, evidenzia il crescente fenomeno dell’eno-turismo che registra numeri importanti.
Numeri importanti anche in provincia: a trainare il turismo tra le vigne è il fenomeno della vendita diretta con quasi metà alessandrini (47%) che ha acquistato nel 2024 il vino direttamente dal produttore in cantina o nei mercati degli agricoltori, segnando un +15% rispetto all’anno precedente.
La vendita diretta del vino con la possibilità di conoscere vigneti e cantine rappresenta un importante elemento di promozione non solo del turismo, ma anche della consapevolezza del bere. Non a caso, il 13% degli italiani che bevono vino, si dichiara un vero e proprio esperto, capace di abbinare la bottiglia giusta alle pietanze nel piatto e di saper riconoscere le caratteristiche di rossi, bianchi, rosati e spumanti.
Nuova forma di turismo
Per sostenere questa nuova forma di turismo dalle crescenti potenzialità, arriva il primo accordo siglato tra Coldiretti, Terranostra e Airbnb per la promozione di Distretti del Vino, valorizzando esperienze Made in Italy di turismo autentico e sostenibile. Previste, in particolare, la creazione di pagine web dedicata per ciascun Distretto del Vino sul sito di Airbnb, con mappa digitale e indicazione di cantine da visitare, schede Informative e wine passport/book.
Il Vinitaly
La giornata di apertura ha ospitato nell’area espositiva della Regione Piemonte la cerimonia del passaggio di consegne dall’Erbaluce al Brachetto, vitigno dell’anno 2024. Grande opportunità per un vitigno fortemente rappresentativo della provincia alessandrina: il Brachetto d’Acqui fa parte dal 1996 delle DOCG regionali e si distingue per un disciplinare che restringe la zona di produzione di circa 1.000 ettari sulle colline dell’Alto Monferrato, che comprendono 26 comuni nell’Acquese, 8 in provincia di Alessandria e 18 in provincia di Asti.
Il Brachetto, a differenza del Moscato, con il quale condivide le cosiddette “colline degli aromatici”, può contare su rese molto più contenute pari a circa 50 quintali a ettaro, pur potendo spingersi fino a 80 quintali per disciplinare di produzione.