Mancano 3 partite alla fine del campionato, ma saranno le ultime che l’Alessandria giocherà in serie C. Con la prevedibile sconfitta di Fiorenzuola, i grigi scendono fra i dilettanti dopo 16 anni. Ci erano tornati nel 2008 (in C2) dopo 6 anni di sofferenze e umiliazioni. Ma la stagione attuale che certifica un’altra caduta in serie D, va considerata la peggiore della storia del club: per i risultati, per i problemi societari, per la pochezza della squadra, per l’incompetenza dei dirigenti, condita, in qualche caso, da appetiti insaziabili.
L’amarezza è tanta, ma il risultato del campo va accettato. Ogni anno 9 squadre di serie C retrocedono in D, poi proseguono il loro cammino, a volte risalendo, a volte fallendo. Vedremo come andrà. Si tratta di un dramma? A livello sportivo forse sì: ci sarà gente che soffre, gente che non va più allo stadio, ci sarà chi protesta, chi spacca, chi distrugge, chi scrive sui muri. Tutto previsto, tutto (aihmé) nella norma in questa strana società. Però poi basta. Il calcio è un gioco, si vince e si perde. Quando si vince si gode, quando si perde si piange. Stop.
La partita
Contro la ‘bestia nera’ Fiorenzuola l’Alessandria ha proseguito la striscia negativa di risultati: in 17 sfide ci sono 8 pareggi, 8 vittorie rossonere e 1 sola grigia, 25 anni fa. I gol 21-12 per il ‘Fiore’. E la gara di oggi ha confermato la tendenza, con un rotondo 2-0 in favore della squadra emiliana firmato da Nelli al 46′ e Alberti al 48′, entrambi su assist dell’imprendibile Morello. Due gol subìti all’inizio del secondo tempo, conditi qua e là da gol grigi sbagliati ad 1 metro dalla riga di porta. Niente di nuovo, anche qui. Squadra scarsa, costruita male fin dall’estate. In campo fa quello che può. Ed è finita in serie D.