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Incidenti stradali, che procurano purtroppo non solo ingenti danni materiali, ma sovente anche danni inaccettabili ed irreparabili alle persone; effetti devastanti sulle colture; crescenti problemi di ordine sanitario per la facilitata diffusione di malattie. Sono questi i preoccupanti e drammatici effetti derivanti dell’incontrollata ed incontrollabile presenza degli ungulati, ed in particolare del cinghiale, fin dentro gli agglomerati urbani. Lo evidenzia Confagricoltura che chiede l’adozione di urgenti e non più rinviabili interventi finalizzati a ricondurre le consistenze di tali popolazioni selvatiche entro accettabili livelli di sostenibilità territoriale ed ambientale.

“L’incremento incontrollato della popolazione di ungulati – rimarca il presidente provinciale dell’organizzazione degli imprenditori agricoli, Luca Brondelli di Brondello – oltre ad  essere motivo d’alterazione dell’ecosistema e quindi di compromissione della presenza delle altre specie autoctone,  è sempre più causa di  gravissimi danni alle attività agricole provocati dal massiccio sconfinamento di tali specie verso aree vocate e ad alta produttività”.

In vista della Conferenza Stato Regioni che si accinge a ridefinire alcuni passaggi della normativa sugli indennizzi dei danni alle culture agricole, Confagricoltura chiede che da un lato ci si adoperi a superare le limitazioni europee all’integrale risarcimento dei danni subiti e ad armonizzare e semplificare le procedure, e che dall’altro si pongano le basi normative per un effettivo contenimento delle popolazioni selvatiche in rapporto alla sostenibilità territoriale, anche a garanzia dell’incolumità pubblica.

“Nella nostra provincia abbiamo segnalato agli organi preposti che la situazione è ormai insostenibile. Ci auguriamo che, finalmente, chi ha la responsabilità passi dalle parole ai fatti” conclude il presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli.

 

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"