Birra? Si. Straniera? Anche no. Italiana? Certo! Piemontese? Se si può…
Dunque l’obiettivo è questo: farci la birra in casa. Valorizzare la filiera d’eccellenza della birra piemontese è quanto prevede la proposta di legge di Paolo Ruzzola (FI), approvata con l’unanimità del Consiglio regionale. Il che rivela un’unità d’intenti rarissima, visti i moti che agitano sempre la scena politica.
La proposta di legge
Come è emerso nella discussione sugli 8 articoli, è cambiata la sensibilità dei consumatori che vogliono sempre maggiori garanzie per l’identificabilità immediata dei prodotti legati al proprio territorio. La legge prevede un sostegno per la produzione della birra regionale che affonda le radici nel ‘700, quando fiorirono i primi birrifici in Italia, capaci di fare concorrenza a quelli bavaresi.
Inoltre, si valorizzerebbe la promozione delle coltivazioni made in Piemonte delle materie prime legate al comparto, l’istituzione di un registro dei micro-birrifici con stabilimento nel territorio regionale, la possibilità di attivare uno spaccio nelle imprese agricole e un sostegno all’innovazione dei processi produttivi in stabilimento.
Le parole
Il proponente della legge Ruzzola ha spiegato che “questo provvedimento è nato per difendere il mondo produttivo che ruota intorno alla birra: dagli operatori che coltivano materie prime come il luppolo, malto e orzo in Piemonte, ai micro-birrifici che animano la vita dei nostri Comuni”.