” Mi preme precisare che come primo atto convocherò il presidente Mancini di fronte alla Maestà di Simone Martini e gli chiederò di sollevare dai suoi incarichi il Presidente Profumo. Amministratore, dall’ arroganza sprezzante, che ha utilizzato la leva del partito per tagliare il secolare legame tra Banca e città”: a 48 ore dal ballottaggio, questo è quanto dice il candidato sindaco a Siena, Eugenio Neri.
Se tutti i primi cittadini avessero cotanto coraggio e codesti riferimenti culturali, L’Italia sarebbe salva. L’aspirante sindaco si riferisce alla torbida questione Monte dei Paschi di Siena e relativa fondazione, i cui scheletri sono stati smascherati anche grazie a Lui. Eugenio Neri è innanzitutto un cittadino e non ci interessa neanche citare la sua parte politica, un cardiochirurgo che non ha mai avuto paura, denunciando in illo tempore il malcostume e la corruzione dell’ambiente sanitario. Con la stessa vigoria si presenta a guidare la città di Siena e nei mesi di campagna elettorale senza paura è davvero andato contro i poteri forti, quelli davvero forti e che incutono timore.
Ci colpisce, il suo riferimento culturale a Simone Martini, non capita mai di sentire un politico parlare di cultura e ancor di più partire da un riferimento colto, in questo caso la storia dell’arte, come valore ed exemplum dal quale procedere.
Cultura e coraggio dell’onestà: doti desuete ma quanto mai necessarie che ci spingono ad auspicare un Neri per ogni comune d’Italia.
Auguriamo ai senesi di sceglierlo domenica.
Fausta Dal Monte