Domenico Chioetto, nato a Novi e residente a Cantalupo Ligure, è titolare di una stimata ditta termoidraulica e, a tempo libero, esprime il suo lato artistico creando oggetti in rame. Le lampade, che si possono ammirare in dimore prestigiose e locali pubblici, sono creazioni uniche e poetiche, spesso ispirate dalla natura, sono fiori che sembrano bagnati dalla rugiada, foglie delicate, farfalle che si posano con grazia su radici di alberi, capaci di inserirsi sia in ambienti moderni che classici senza mai rinunciare alla praticità.
Apprezzati anche i suoi gioielli, sempre in rame, alcuni con richiami spirituali e alchemici. Perché il rame? ” Innanzi tutto perché il mio lavoro mi porta ad utilizzarlo -commenta Domenico- e poi perché essendo malleabile si presta egregiamente alla creazione artistica. È noto che questo metallo e’ un micro-nutriente indispensabile alla salute di ogni forma di vita, ha affascinato l’umanità fin dai tempi preistorici per il suo impiego pratico, come conduttore energetico e come tale ritenuto anche capace di direzionare la forza in gioielli dalle proprietà spirituali.
Avevo creato i primi gioielli per mia moglie Simona, che ha apprezzato molto e mi ha incoraggiato a continuare. Nostra figlia Carolina di 10 anni predilige i bracciali a tema musicale, essendo musicista e aspirante cantante”. Al rame sono sempre state attribuite qualità terapeutiche, come quella di fissare il ferro nel sangue, mentre sappiamo che la carenza di rame può favorire problemi cardiovascolari e disturbi al sistema nervoso.
Nelle antiche civiltà era dedicato alle divinità femminili collegate al pianeta Venere, tra cui Ishtar per i Babilonesi e Astarte per i Greci, i Romani lo chiamavano Cyprum perché veniva estratto in grandi quantità nell’isola di Cipro, l’isola di Venere. E il simbolo della donna, lo specchio di Venere, cioè un cerchio con una croce in basso, e’ lo stesso che gli alchimisti usavano per indicare il rame. Già nell’antico Egitto il rame veniva usato per curare l’epilessia e, avendone intuito le proprietà batteriostatiche, per purificare l’acqua. Nel museo statale di Berlino e’ conservato un tubo usato per l’acqua potabile risalente a circa quattromila anni fa, che faceva parte di un sofisticato impianto idrico in un tempio in Egitto.
Ippocrate, il filosofo della scienza medica (460-370 A. C.) curava con il rame la polmonite e l’enfisema, mentre Paracelso medico, filosofo e alchimista svizzero (1493-1541) lo prescriveva per eliminare i parassiti intestinali, nonché le infiammazioni. “A volte-aggiunge Domenico- mi si chiede se il rame provochi allergie a contatto con la pelle. Un bracciale di rame potrebbe lasciare sulla pelle sudata un leggero alone di colore verdastro che dipende dal Ph della pelle o dalla presenza di crema o di profumo: alcuni considerano questa reazione benefica, una prova, cioè, dell’assorbimento da parte dell’organismo comunque facile da pulire con acqua e sapone, mentre la patina che potrebbe formarsi con il tempo su un gioiello di rame, può essere eliminata semplicemente con aceto e sale o con il succo di limone”.
I lavori in rame di Domenico Chioetto sono stati esposti in varie mostre del design ed apprezzati da un pubblico esigente che ne ha capito la raffinatezza e la unicità.
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