Tanti saluti, professionismo del calcio: l’Alessandria scende tra i Dilettanti dopo la peggiore stagione della sua ultracentenaria storia, finendo ultima nel girone A con 20 punti (-3). Un’annata terribile, dolorosa, sbagliata in tutti i sensi, gestita male e giocata male. Non tutti sono colpevoli alla stessa maniera, ovvio, però fare classifiche, ora, serve a nulla e sfocia nel tremendamente opinabile.
In fondo il calcio alessandrino torna indietro di 11 anni: sarebbe sparito nella primavera 2013 se, a marzo di quell’anno, non fosse arrivato Luca Di Masi da Torino. Perché, è bene ricordarlo, l’intenzione della dirigenza di allora era mettere la società in liquidazione.
Sempre il Vicenza
Come 2 anni fa in serie B, anche in questa stagione il calendario ha estratto Alessandria-Vicenza all’ultima giornata. Allora i grigi avevano 2 risultati su 3, ma persero 1-0 e fu subito retrocessione, mentre i veneti guadagnarono i playout, perdendo poi col Cosenza e scendendo anch’essi in serie C.
Questa volta la partita contava niente: Alessandria già retrocessa e Vicenza al 3° posto, senza poter raggiungere chi sta davanti né venire agganciato da chi sta dietro.
Esito identico, però: vittoria biancorossa, stavolta 2-1. Tanti cambi di qua e di là, per obbligo o per necessità. Grigi non male per un tempo e mezzo, poi l’espulsione di Gega ha complicato le cose, consentendo la rimonta ospite negli ultimi minuti. Vantaggio alessandrino al 44′: fallo in area di Ronaldo su Busatto. Lo stesso centravanti trasforma il rigore e 1-0. Per lui 1° gol.
Dopo l’espulsione di Gega al 72′, la gara è cambiata: il Vicenza ha alzato i giri del motore e Ronaldo è salito in cattedra, sciorinando giocate di categoria superiore dopo un primo tempo opaco. Spingi e spingi, sono arrivati i 2 gol: all’89′ il pareggio dell’esordiente Busato (2004), bravo a segnare l’1-1 dopo la respinta di Farroni sul colpo di testa di Sandon. Prima del cross, però, l’azione andava interrotta perché l’arbitro ha toccato il pallone.
Al 95′ il gol-vittoria: Ferrari dentro l’area va giù, l’arbitro vede un fallo e concede il rigore. Lo stesso Ferrari segna dagli 11 metri e fa 1-2 e 13 in campionato. E anche qui, sul fallo da rigore ci sono molti dubbi: nemmeno la TV fa chiarezza.
Nel post-gara mister Binotto, libero da domani come tutta la squadra, ha raccontato la sua protesta con la squadra arbitrale, corretta ma decisa.
Una giornata-no per Zoppi di Firenze e i suoi. Vero è che il fallo da rigore è sempre discutibile, a volte impossibile da giudicare senza il VAR, ma se l’arbitro tocca la palla, l’azione va interrotta e la palla scodellata. Errore grave per un arbitro, al di là della non importanza del risultato.
Arrivederci, serie C. Speriamo.