Scoperta dalla Guardia di Finanza di Tortona una complessa frode fiscale e 62 lavoratori irregolari, a seguito di un controllo svolto nei confronti di una società impegnata nel settore del riciclo di materiali plastici, che utilizzava manodopera in somministrazione da parte di una azienda di Roma, risultata però priva di struttura e organizzazione imprenditoriale.
Il fatto
Tra le due società era stato stipulato un fasullo contratto di “appalto di manodopera e servizi” con il quale la società committente tortonese avrebbe ottenuto un servizio fornito dal personale della società di Roma, ma che in realtà si è rivelata essere una vera e propria ‘somministrazione di manodopera’.
In buona sostanza, i lavoratori individuati erano, a tutti gli effetti, dipendenti della società tortonese e solo “sulla carta” risultavano essere stati assunti della società appaltatrice di Roma, utilizzata, in pratica, unicamente per sgravare la committente dagli oneri fiscali e previdenziali connessi all’assunzione dei dipendenti, senza poi provvedere ai relativi versamenti.
Secondo le indagini, infatti, la società romana risulta aver omesso il versamento delle ritenute fiscali dovute all’Erario per circa 90.000 euro nel giro di 2 anni.
A fronte del falso contratto di appalto, la società romana ha emesso svariate fatture false alla società committente tortonese per un ammontare complessivo di oltre 1,5 milioni di euro.
Il titolare della società tortonese, unitamente ad altri due soggetti “sodali” è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Alessandria per illecita somministrazione di manodopera e per uso di fatture per operazioni inesistenti per oltre 1,5 milioni di euro e, nei suoi confronti, si è proceduto al sequestro di circa 300.000 euro, pari all’imposta evasa a seguito dell’utilizzo delle false fatture. A seguito dell’intervento dei finanzieri tutti i 62 lavoratori sono stati regolarizzati.