Nel carcere di Torino si è verificato giovedì mattina un grave atto di violenza. Lo racconta il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, per voce del segretario regionale Vicente Santilli: “Un detenuto di nazionalità nigeriana ha sferrato un violento pugno al volto di un Agente in servizio dopo il suo rifiuto di una sigaretta, chiesta con molta insistenza. L’agente è dovuto ricorrere alle cure del caso presso il nosocomio cittadino”. Fin qui i fatti. Poi Santilli continua: “La situazione nelle carceri del Piemonte è critica. Ci vuole forse un gesto ancora più violento perché qualcuno intervenga? Chi opera all’interno degli istituti sono uomini e donne dello Stato che rischiano la vita ogni giorno”.
Solidarietà e denuncia
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime solidarietà al poliziotto contuso a Torino ed è impietoso nella sua denuncia: “Siamo sconcertati dall’assenza di provvedimenti contro coloro che si rendono responsabili di queste violenze, anche perché questo determina un effetto emulazione. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti, risse, tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno. Per noi è urgente un nuovo modello custodiale, non c’è più tempo da perdere. Servono interventi strutturali, soprattutto sul regime aperto. La via più netta e radicale sarebbe un ripensamento complessivo della pena, non certo indulti o amnistie”.