Il tennista alessandrino Matteo Donati, 27 anni, ha vinto il 4° torneo ITF in carriera nel singolare

IL TORNEO VINTO

Deve essere stata una sensazione particolare, tornare a vincere. Una liberazione. Matteo Donati, terzo alessandrino ‘all time’ per classifica raggiunta, l’ha provata ieri in quel di Kottingbrunn (Austria, ITF, 15.000 $) dove si è aggiudicato il 9° titolo della sua carriera pro, il 4° in singolare. Erano 8 anni che il tennista alessandrino non alzava un trofeo in singolare (S.Margherita di Pula, 10.000 $, 2014) mentre l’ultimo successo in doppio è più recente (Perugia 2018, 43.000 $, con Bracciali).

GLI INFORTUNI

Poi la lunga trafila degli infortuni e degli interventi chirurgici che lo ha tenuto 1 anno e mezzo lontano dai campi e che sembrava non finire mai. C’era sempre un piccolo guaio, un risentimento muscolare, il riacutizzarsi di qualche vecchio malanno che fermava la corsa, sia durante un torneo che fra un torneo e l’altro. E dopo 2-3 partite, un altro stop.

LE VITTORIE

Stavolta no. E’ filato tutto liscio, dai sedicesimi alla finale, senza interruzioni esterne, e il  risultato è arrivato. Cinque partite vinte bene, alla sua maniera, comandando la partita, con quella grinta e quella forza d’animo che lo hanno accompagnato fin da bambino e lo hanno sostenuto nei momenti difficili. Cinque partite vinte, di cui 2 al terzo set, aggiudicandosi 3 tie-breaks su 4. Segno che la condizione mentale c’è, è forte, e porta lontano se accompagnata da quella fisica. Ecco le vittorie: Andrejic (AUT) 61 67 (2) 62; Battaglino (ITA) 76 (6) 62; Nejedly (CEC) 60 63; Houkes (NED) 64 16 76 (6); Denolly (FRA) 76 (3) 63.

LA CLASSIFICA ATP

Dice n. 740 al mondo, in risalita, ma i punti del torneo austriaco vinto ieri diventeranno operativi fra una settimana. Secondo le prioiezioni ‘live’ dell’ATP Donati diventerà 607. E c’è da giurare che l’entusiasmo di questo successo lo porterà ancora più su, soprattutto se i guai fisici lo lasceranno in pace.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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