Il teleriscaldamento è un sistema che consente di distribuire calore ad una o più utenze attraverso una rete interrata di tubazioni che portano alle singole utenze l’acqua a 90° generata in una singola centrale e la riportano alla stessa centrale a 60°, dopo aver ceduto il calore necessario alle singole utenze. Il calore viene generato da una centrale termica alimentata da varie fonti energetiche (gas, carbone, rifiuti e biomasse), sostituendo in tal modo le normali caldaie presenti nei singoli edifici.
Ogni edificio, attraverso degli scambiatori, preleva il calore dalle rete di teleriscaldamento, per poi utilizzarlo per il riscaldamento degli ambienti e per produrre l’acqua calda sanitaria.
Il Teleriscaldamento è stato promosso dall’Unione Europea per aumentare l’efficienza energetica e l’Italia ha recepito queste direttive, così come la Regione Piemonte, riconoscendo il modello di generazione distribuita per la valorizzazione e l’utilizzo del calore recuperabile nei processi di cogenerazione. Le Regioni dove il Teleriscaldamento è più sviluppato sono la Lombardia, il Piemonte e l’Emilia Romagna.
Il progetto del Teleriscaldamento in project financig approvato dalla giunta di Alessandria, che costituirà la base d’asta, prevede 53 Km di estensione di rete e 700 allacciamenti, con 65.000 abitanti serviti da una Centrale con una potenza termica di 130 MW. Sono previsti investimenti per 95 milioni di euro in cinque anni, con un ritorno per l’indotto locale stimabile in 60 milioni di euro.
I benefici del Teleriscaldamento si possono così riassumere: realizzazione di opere compensative, riqualificazione delle strade interessate ai lavori, riduzione dei costi per servizi energetici, nuovi posti di lavoro, risparmi nei costi per i cittadini, benefici ambientali con una riduzione delle emissioni di CO2 (dato che un unico impianto centralizzato, dotato di avanzati sistemi di abbattimento dei fumi, prende il posto di molte singole caldaie spesso inefficienti) sicurezza e affidabilità della fornitura, assenza delle spese di gestione e manutenzione proprie degli impianti termici. Un indagine di Altroconsumo rivela che il sistema di teleriscaldamento per appartamenti conviene se in ogni singolo alloggio è installato un apparecchio conta-calorie, in modo che ciascun condomino paghi il consumo effettivo. Il consenso dei cittadini alla realizzazione del progetto è importante, dato che la posa delle reti di teleriscaldamento comporta inevitabili disagi dovuti alla realizzazione di opere di scavo e alle conseguenti modifiche della viabilità. La posa delle reti, però, consente contestualmente di intervenire sugli impianti idrici ed elettrici esistenti e di fornire agli utenti del teleriscaldamento nuovi servizi. Lo scavo di strade e marciapiedi, infatti, favorisce la manutenzione di sottoservizi come acquedotti, linee elettriche e telefoniche, e per la posa di fibre ottiche, che spesso non vengono realizzate proprio a causa degli alti costi delle opere di scavo.
La società che ha avanzato la proposta per il teleriscaldamento, presa in considerazione dalla Giunta di Alessandria e testo base per la gara d’asta è l’Egea di Alba, che tra l’altro lo ha già attivato anche ad Acqui Terme. Se Amag in passato fosse stata gestita meglio probabilmente avrebbe acquisito il Know-how e la potenzialità economica necessaria per presentare il progetto in questione. Ora invece anche a seguito della liberalizzazione del mercato del gas, sono necessarie delle alleanze, perciò si può ipotizzare una possibile partnership fra Amag e la società che vincerà l’appalto, uno dei presupposti indispensabili per evitare che Amag venga penalizzata ma anzi ne tragga dei benefici. Occorre quindi che l’Amministrazione Comunale predisponga tutti i paletti del caso, alfine di evitare che in futuro il progetto del Teleriscaldamento anzichè apportare dei benefici, finisca per penalizzare sia Amag che i cittadini, per i quali la convenienza nei costi e l’efficienza del servizio non deve essere solo iniziale, ma garantita nel tempo.
Pier Carlo Lava