Un corso di recitazione è sempre la stessa cosa, ma è sempre diverso.
Si impara a recitare, ovvio, sfidando le proprie paure e cercando di superare i propri limiti, ma cambiano le persone che lo frequentano, cambia ciò che si studia, cambia l’approccio degli insegnanti con gli aspiranti attori.
Guardate bene la foto: ciò che trasmettono i 2 volti si rivede decine di volte e ogni volta trasmette qualcosa.
I MAESTRI
Ogni anno è diverso, ogni corso ha le sue caratteristiche, i suoi personaggi, il suo programma. Quelli che non cambiano mai sono loro, gli insegnanti, Massimo e Isabella. Si aggiornano, variano, creano. Sono innamorati del teatro che, per loro, “diverte, allevia pigrizia e solitudine, insegna a guardare gli altri negli occhi”. Perché il teatro ha un’anima. C’è una frase di Bagliani che spiega molto bene come vive il suo corso di recitazione: “Io respiro con loro, palpito con loro, suggerisco. Se potessi reciterei tutte le parti”. E lo fa. Lo si capisce partecipando ad una serata di prove al Kristalli, cosa che faccio da anni e ho ripetuto ieri sera.
LE SERATE E I PARTECIPANTI
Nei 7 mesi di corso (da novembre a maggio) si lavora 3 volte al mese, di mercoledì (giorno di chiusura dell’impianto) dalle 19 alle 21.30.
Gli iscritti sono 28, con una decina di ragazzi fra 15-17 anni e adulti di ogni età; quest’anno l’età media è più bassa, c’è più freschezza, più energia. Benzina pura per Massimo e Isabella. Alcuni sono iscritti da qualche anno, felici di continuare, una decina sono i nuovi, curiosi di scoprire sé stessi.
E tutti si divertono, imparano, capiscono, si distraggono in modo intelligente.
IL PROGRAMMA
Quest’anno Isabella propone (una volta al mese) pillole di storia del teatro, spaziando dall’origine delle parole ai vari tipi di teatro, da quello greco a quello romano. Ci si fa una cultura, cose che andrebbero proposte pure nella scuola dell’obbligo.
Mentre Massimo, l’attor nostro, ha pensato di lavorare su improvvisazioni, letture, poesie, monologhi, scene con 2-3 personaggi e scene di gruppo, spesso con intermezzi musicali per abituare gli interpreti a muoversi sulle note proposte. Sempre con l’aiuto di Isabella, che controlla, annota, corregge, aiuta. E’ una sinergìa mirabile quella che emerge fra loro: naturale, innata. Sintomo di una coppia che funziona da 45 anni. Mosche bianche, nel mondo di oggi.