Il Sindaco Maria Rita Rossa alla cerimonia per lo scoprimento della targa dedicata a Silvana Cerruti presso la Scuola dell’Infanzia comunale del Sobborgo di San Michele
Il pomeriggio dell’8 giugno tante persone — tra bambini, famiglie e colleghe insegnanti — hanno partecipato alla cerimonia di scoprimento di una targa dedicata alla memoria della maestra Silvana Cerruti, per molti anni insegnante presso la Scuola dell’Infanzia Comunale di San Michele.
Era presente il Sindaco di Alessandria, Maria Rita Rossa, accompagnata dall’Assessore al Sistema Educativo Integrato, Maria Teresa Gotta, nonché la figlia della maestra Cerruti, Sonia Ferraris, e il parroco di San Michele don Ivo Piccinini.
Il Sindaco Maria Rita Rossa, nel porgere il saluto riconoscente dell’Amministrazione Comunale, si è rivolta a bambini, alle loro famiglie e alle insegnanti presenti ricordando il senso della cerimonia e sottolineando come «la maestra Silvana è il simbolo di tutti coloro che hanno amato e amano la Scuola». «Per questo — ha continuato Maria Rita Rossa — oggi siamo invitati a vivere la dimensione della festa: festa di questa Scuola, così ben inserita nella vita della comunità di San Michele, e festa che esprime l’impegno quotidiano di tutti coloro che hanno a cuore l’esperienza educativa per i più piccoli, proprio come ha fatto la maestra Cerruti».
Nel concludere il proprio intervento, il Sindaco di Alessandria ha infine sottolineato come nel periodo estivo verranno effettuati importanti lavori riguardanti l’edificio scolastico di San Michele: lavori che prevedono, tra l’altro, il ripristino e imbiancatura delle aule e il posizionamento di pareti mobili per aumentare la fruizione degli spazi per i bambini e per consentire una più funzionale erogazione dei servizi educativi.
Questo il profilo biografico e il ricordo tracciato prima che il Sindaco Maria Rita Rossa procedesse, insieme ai bambini presenti, allo scoprimento della targa su cui è stata fissata la seguente frase «Alla maestra Silvana Cerruti che ha reso questa scuola luminosa come gli occhi dei bambini».
Il nostro ritrovarci oggi presenta molte ragioni: non è solo l’attesa per molti genitori e bambini, oltre che maestre, per l’imminente avvio della tradizionale e simpatica festa di fine anno scolastico, ma è anche la ragione dell’affetto e del ricordo che lega questa scuola e questa comunità di San Michele alla maestra Silvana Cerruti.
Possiamo certamente considerarla la “protagonista” di questo momento: un protagonismo fondato sul servizio, sulla dedizione, sull’amore che ha nutrito per tanti anni di insegnamento ai bambini e che i bambini di allora, anche di questa Scuola — che oggi sono un po’ più cresciuti… — ricordano con immutato affetto e riconoscenza.
Tante cose si possono dire di un insegnante, tante le peculiarità che ne possono agevolmente tracciare il profilo e questa azione diventa ancora più significativa ed eloquente quando queste persone, questi “maestri” — di fatto e di vita — ci lasciano.
Ciò che, in particolare, caratterizzava la maestra Silvana e che, rispetto ad altre peculiarità, ne esaltava la personalità e la vocazione professionale era la sua energia.
Un’energia che molti che l’hanno conosciuta — e ne hanno apprezzato le doti umane e didattiche — hanno definito “vulcanica”.
Sì, perché Silvana Cerruti era una maestra vulcanica che ha saputo rendere questa Scuola “luminosa” come sono luminosi gli occhi dei bambini.
Come non ricordarla nella passione contagiosa con cui coinvolgeva i suoi piccoli alunni, i suoi “bambini” nelle diverse attività didattiche: nel disegno come nel canto, nelle poesie come nelle altre espressioni artistiche…
E come non considerare anche la sua sensibilità verso lo stesso mondo della scrittura: un ambito che ha visto la maestra Silvana attiva come autrice, in particolare, di alcuni libri: quello che, dedicato ai tragici giorni dell’alluvione del 1994, narrava questo Sobborgo di San Michele sì come “un Paese nel fango” ma anche una comunità che sapeva risollevarsi con spirito di solidarietà, con coraggio, con intraprendenza in tutte le sue migliori espressioni vitali, scuola compresa…
Come non ricordarla, ancora, sul fronte della scrittura, per la sua passione per il dialetto — lei, di Casale Monferrato, nata il 16 giugno 1942 e mancata l’11 marzo 2015 — che, in quanto “monferrina” sentiva l’importanza di non perdere le proprie radici, anche linguistiche, e anzi provava il gusto di recuperare espressioni vernacolari e filastrocche, opportunamente tradotte, da lasciare in “eredità” alle giovani generazioni…
Tanto davvero si può dire di questa meravigliosa maestra e le parole non sarebbero sufficienti a tratteggiare un quadro esaustivo di tutte le sue qualità.
Due pensieri conclusivi, tuttavia, possiamo permetterci di richiamare nel tentativo di fare una sintesi delle sue tante doti.
Il primo è che i bambini sono sempre stati la sua primaria ispirazione: un’ispirazione feconda e creativa, un’ispirazione che trasmetteva fiducia, desiderio di imparare, voglia di cooperare e vivere assieme — i piccoli con la maestra — questo continuo allenamento alla vita…
Il secondo pensiero è legato alla dimensione della “festa”: non solo le tante feste che ha saputo organizzare durante la sua esperienza scolastica qui a San Michele (feste per le quali sapeva coinvolgere “prima e durante” non solo la Scuola ma l’intera comunità del Paese…), ma anche la “festa” che in lei trovava sia la prima promotrice, sia innanzitutto la “fonte”, tanto che — in modo molto appropriato, nel giorno delle sue esequie — si è detto che «Silvana amava la festa, ma era lei stessa la festa!».
E dunque, il nostro ritrovarci qui oggi è per dire grazie alla maestra Silvana Cerruti e per scoprire una targa fortemente voluta dalle sue colleghe, dalla Scuola dell’Infanzia e dall’intera comunità di San Michele.
è come un passaggio di testimone, nel legame riconoscente del ricordo, affinché tutti coloro che transiteranno qui davanti ricordino l’esempio di questa grande donna e — ciascuno nel proprio ruolo, piccoli e grandi — provino a perpetuarne la carica vitale, la simpatia, la professionalità, la dedizione al dovere e la gioia nel “fare e imparare insieme”.