“Coerentemente con un atteggiamento di trasparenza e di dialogo con le Istituzioni e il territorio,- dichiarano i vertici della Solvay – in vista della Conferenza dei Servizi convocata per oggi, martedì 23 giugno, presso la Direzione Ambiente e Pianificazione Territoriale della Provincia di Alessandria, avente per oggetto l’Autorizzazione Integrata Ambientale per estensione della produzione ed uso di C6O4, Solvay intende comunicare quanto segue:
- Il C6O4 è un coadiuvante nel processo produttivo, registrato in conformità alla normativa REACH e approvato dall’EFSA, sviluppato e brevettato da Solvay per sostituire il PFOA che è stato eliminato completamente dal processo produttivo già dal 2013, con due anni di anticipo rispetto al programma internazionale (EPA-PFOA Stewardship Program) che prevedeva l’eliminazione totale dell’uso di PFOA entro il 2015.
- Il C6O4 non ha le stesse caratteristiche del PFOA ed è una sostanza chimica completamente diversa. Il C6O4 possiede un profilo tossicologico migliore e, i dati disponibili, indicano che il C6O4 non è biopersistente e non è bioaccumulabile.
- L’AIA richiesta comporterebbe parziali modifiche alla linea produttiva esistente e non la realizzazione di nuovi impianti. L’estensione della produzione di C6O4 – che inciderebbe dello 0,2% sul totale della produzione dei Prodotti Floruratie dello 0,02% sulla produzione totale che comprende i cd. “prodotti chimici secondari” – è strategicamente necessaria per assicurare una crescita sostenibile nel medio-lungo periodo del sito oltre a migliorarne la complessiva situazione ambientale. Il sito di Spinetta Marengo, insieme al centro ricerca di Bollate, partecipa ad un importante innovativo programma di ricerca europeo approvato dalla Commissione Europea per sostenere la ricerca e l’innovazione nel settore prioritario delle batterie per una nuova mobilità pulita e a basse emissioni. Questo progetto porterà significative opportunità di sviluppo tecnologico per il miglioramento ambientale e la crescita economica.
- Con la Messa in Sicurezza Operativa, il sito di Spinetta Marengo sta operando in totale sicurezza e, sotto il controllo degli Enti, mantiene attivo un costante e accurato piano di monitoraggio dell’efficacia delle misure adottate.
- Gli Interventi di Bonifica da cromo esavalente sull’area interessata di 35.000mq (sui 750.000 del sito) stanno procedendo con regolarità. Nell’area maggiormente interessata dalla presenza di solventi clorurati (Area Algofrene), secondo il parere espresso dagli Enti preposti (Comune di Alessandria, ARPA, ASL e Provincia di Alessandria), tutti i campioni hanno mostrato la conformità ai parametri. L’elevata efficacia degli interventi messi in atto confermano il progressivo avvicinamento agli obiettivi assegnati dagli Enti per la Bonifica del sito di Spinetta Marengo.”
“Con la nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) riteniamo – dichiara il M5S – che lo stabilimento chimico Solvay di Spinetta Marengo debba garantire, in base al principio di precauzione, che le concentrazioni del nuovo PFAS cC6O4 nelle acque del Bormida e nelle falde acquifere siano tendenti allo zero.
Ora risulta necessario individuare e risolvere la causa della presenza dei PFAS nella falda interna allo stabilimento, inoltre la Provincia di Alessandria dovrebbe vincolare l’autorizzazione all’impiego delle migliori tecnologie disponibili per l’abbattimento di tale composto. L’obiettivo deve essere garantire la produzione e l’occupazione a patto che si rispetti la tutela della salute degli abitanti del territorio.
Dalle ultime analisi sulle acque effettuate da ARPA Piemonte, è stato infatti evidenziato come il cC604 risulti già presente nel fiume Bormida in maniera diffusa, nonostante un avvio dei lavori ancora sperimentale.
Trovarsi sommersi da questo nuovo PFAS, per cui la normativa non prevede limiti, potrebbe portare conseguenze sanitarie di cui non si conoscono gli effetti sulla salute.
E’ stato infatti già appurato da uno studio epidemiologico condotto da ARPA Piemonte, che gli abitanti di Spinetta Marengo residenti a ridosso del polo chimico, si ammalano di più di alcune patologie rispetto al resto della Provincia di Alessandria.
Inoltre si dovrebbe prevedere un biomonitoraggio umano rivolto alla popolazione residente in Spinetta Marengo e nei pressi del polo chimico, esteso a tutte le fasce di età e ai lavoratori residenti, così come previsto per altri impianti.
Il Consiglio regionale del Piemonte grazie ad un nostro ordine del giorno ha impegnato la Regione a valutare l’utilizzo del biomonitoraggio per salvaguardare la popolazione”.