Per gli alessandrini appassionati di calcio quella alle porte è di sicuro una stagione anomala. Non c’è dubbio. Scottati da una amarissima retrocessione, con la società in vendita che sta smobilitando i vecchi e costosissimi giocatori, un allenatore esordiente e la squadra mezza da costruire, è arrivato pure lo spostamento nel girone B.
IL GIRONE B
Una scelta dettata dalle regole ispirate alla ‘latitudine del paralleli’: chi è più a nord di qua, chi è più a sud di là. Anche se di poche decine o centinaia di metri. Non importa. Bisogna rispettare le regole. Anche in barba alla logica e al buon senso, senza considerare le rivalità, le tradizioni, i campanili. Chi pigia i bottoni nella stanza del comando ha voluto imporre la propria volontà. Bravi. Bel colpo. E così, per poca distanza, l’Alessandria si perde tutti i derbies piemontesi e il Piacenza tutti quelli emiliano-romagnoli. Ma che gliene frega a loro. Le regole sono regole. C’è chi dice che la cosa sia stata agevolata dall’attuale incertezza che circonda i grigi, incapaci di farsi valere nelle sedi opportune. Potrebbe essere uno sgarbo. Ma il Piacenza che c’entra?
IL PARADOSSO
A confermare l”insensatezza della scelta c’è un paradosso: le 2 squadre con lo stesso stadio stanno in 2 gironi diversi. Alessandria e Juventus U23 giocano le gare casalinghe al ‘Moccagatta’, ma niente derby: grigi nel B, bianconeri nell’A. Che importa? La latitudine è salva. Peccato che qui cada l’asino. Perché se è vero che i ‘gobbi’ hanno sede a Torino, giocano ad Alessandria. E lì la latitudine non vale? Perché 2 squadre con lo stesso impianto di gioco sono divise nei gironi? Che domande…. Siamo noi che non capiamo le scelte geniali e lungimiranti dei decisori. Questi sono. Questi sono stati votati, questi comandano e questi ci teniamo. E sono gli stessi che promettono da anni la riforma dei campionati, ma non la fanno. Le 60 squadre in Terza Serie sono troppe: il sistema calcio non le regge, l’economia italiana non le regge. Però non si cambia, perché nel calcio le promesse diventano cambiali e tutto resta com’era.
AD AGOSTO NIENTE COPPA E CAMPIONATO
Meno male che tutto il resto funziona. O no? La Coppa Italia doveva partire il 21 agosto, il campionato il 28. Niente. Per via dei 5 gradi di giudizio (3 sportivi, 2 amministrativi) è stato tutto rinviato a settembre, in barba alle scelte e agli impegni delle società. Che spenderanno di più e magari saranno 61. Ma che importa? La latitudine è salva. E l’organizzazione stagionale è stata un fallimento totale. Ma la colpa viene data ad un giudice che è andato in ferie. Andiamo bene.
L’OCCASIONE
Il rinvio dei calendari e lo slittamento della partenza regalano tempo. E chi, come i grigi, è in forte ritardo su tutto, non può che giovarne. Ma anche per la Lega Pro c’è un’occasione unica per rimediare: “Signori scusate, ci siamo sbagliati. Ci abbiamo ripensato. Se non ci sono contrarietà, visto che tutto è ancora da programmare, l’Alessandria va nel girone A e Piacenza nel B”. Dite che può succedere?
I GRIGI
Pure qui le note sono dolenti. Società in vendita ma ‘closing’ lontano, come testimoniano le nomine di allenatore (Rebuffi) e nuovo ds (Cerri). Fatte da Di Masi, ovvio, che resta, piaccia o no, quello che paga finché non venderà. Col vecchio ds (Artico) incaricato solo di vendere i pezzi pesanti rimasti dalla serie B o rientrati dai prestiti.
E la squadra da costruire, con Cerri che cerca di capire cosa serve, come lavora il tecnico e qual’è il budget a disposizione.
In attesa di raccontare i nuovi arrivi con nomi, carriere, profili, ecco l’elenco di chi c’è e suda sui campi del CS Michelin di Spinetta Marengo:
- PORTIERI: Pìsseri; Marietta.
- DIFENSORI: Benedetti; Sini.
- CENTROCAMPISTI: Casarini; Filip; Ghiozzi; Giorno; Pellegrini; Podda; Speranza.
- ATTACCANTI: Eusepi; Filipi; Kolaj; Marconi.