La strategia finalizzata a ridurre il consumo di antibiotici nel settore veterinario ha raggiunti risultati importanti. Le vendite complessive dei farmaci in mg/PCU hanno registrato infatti un calo del 62,7% tra il 2010 e il 2022. E’ quanto emerge dai dati di vendita dei medicinali veterinari contenenti sostanze antibiotiche pubblicati dal ministero della Salute.
I risultati
È il progetto “European surveillance on veterinary antimicrobial consumption” (Esvac), secondo cui sono in flessione anche le vendite in mg/PCU di cefalosporine, chinoloni e polimixine (- 96,3%). In quattro anni, sottolinea il rapporto, l’obiettivo di riduzione delle vendite di antimicrobici veterinari entro il 2030, stabilito dall’Unione europea nell’ambito della strategia Farm to Fork, ha raggiunto il – 35,4%. La principale forma farmaceutica venduta continua a essere la soluzione orale seguita dalle pre-miscele e, molto distaccate, le formulazioni per iniezioni.
L’informatizzazione in Italia dell’intera filiera dei medicinali ha contribuito a raggiungere i risultati positivi.
Il sistema informatico di tracciabilità dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati, avviato nel 2019, è stato completato lo scorso anno con l’obbligo di registrazione, solo in formato elettronico, dei medicinali utilizzati in animali destinati alla produzione di alimenti.
Il nostro Paese è dunque pronto per la raccolta di dati comparabili sul volume delle vendite e sull’impiego dei medicinali antibiotici, stabilito dal regolamento Ue 2019/6 che entra in vigore il 2024. Il nuovo sistema consente la classificazione degli stabilimenti in cui si detengono gli animali destinati alla produzione di alimenti, in base al rischio di selezione e di diffusione di microrganismi resistenti agli antimicrobici. Gli indicatori sono individuati per specie di animali, sistemi produttivi, livelli nazionale, regionali e territoriali, classi terapeutiche e formulazione farmaceutiche. In questo modo sono favoriti controlli più mirati ed efficienti.
Attraverso dunque report specifici, disponibili sia per i veterinari che per gli operatori, si può puntare all’ottimizzazione dell’uso degli antibiotici.