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“La Signora sta offrendo la colazione dentro l’Outlet. Briciole Signora Bricola! Facciamo capire che cos’è la cultura, è saper comunicare, ed è quello che stiamo facendo noi ora”. “Noi siamo disponibili a parlare oggi con la Signora Bricola, noi vogliamo il dialogo!”. “Pasqua con chi vuoi ma non con McArthurGlen”.

Questi sono alcuni dei cori e degli slogan pronunciati ieri dai lavoratori dalle lavoratrici Outlet- Iper- Retail Park di Serravalle Scrivia che hanno aderito allo sciopero proclamato per l’intera giornata di ieri e di oggi, e che hanno partecipato alla manifestazione organizzata da Cgil, Cisl e Uil insieme al Coordinamento Lavoratori Outlet. Con l’appoggio ed il sostegno di metalmeccanici e sindacati, i manifestanti dalle ore 9 hanno bloccato tutte le entrate al centro commerciale sulla provinciale 35 bis dei Giove con due cortei, uno all’entrata da Novi Ligure e l’altro all’entrata di Serravalle Scrivia. Nel frattempo, i negozi del centro aperti con i parcheggi completamente vuoti, tanto da sembrare quasi abbandonato.

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Gli animi si sono fatti più agitati ai primi arrivi di visitatori e dipendenti pronti ad entrare a lavorare, accompagnati da grida come “Vergogna” e “I vostri figli portateli al mare che c’è l’aria ed il pesce buono”, a volte motivati anche dalle risposte di alcuni visitatori, come quella di un uomo che dopo il cortese invito di una lavoratrice manifestante a venire a comprare un altro giorno ha risposto: “Sono venuto per cambiare un paio di pantaloni, chi me la paga la benzina per venire un’altra volta?”.

Pochi invece i visitatori disposti a tornare indietro -soprattutto perché la maggior parte stranieri – e a comprendere il perché dello sciopero. “Signora se qualcuno le dice che noi scioperiamo solo perché non vogliano lavorare a Pasqua non è così. È per molto altro. A noi non hanno mai dato la possibilità di dire la nostra.”- spiega una delle manifestanti ad una visitatrice – “Io sono anni che non faccio una domenica a casa e ho perso tanti momenti importanti anche familiari”.

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Più diritti e più dignità del lavoro. Un confronto per discutere di quei contratti precari e di quelle condizioni di lavoro per le quali non possono più stare zitti. Sono state queste le richieste gridate a gran voce dal corteo con la speranza che qualcuno dall’altra parte le ascoltasse, fino alle ore 13 quando i manifestanti stanchi di aspettare hanno deciso di mandare una delegazione di sette lavoratori a chiedere un colloquio con la direttrice del centro, Daniela Bricola. “Noi andiamo assolutamente in pace. Cerchiamo un dialogo. Se sono persone intelligenti accetteranno il confronto”- hanno spiegato i sette lavoratori prima di essere accolti dalla direttrice del centro.

“Abbiamo fatte presenti le nostre rivendicazioni “- spiega una delle lavoratrici di ritorno dal colloquio, durato quasi un’ora – “Speriamo nell’incontro che ci hanno promesso”. “C’è comunque un’apertura dalla loro parte e noi la vediamo come una cosa positiva”- dice con speranza un altro dei ragazzi (vedi video).

“Sono stati posti in evidenza alcuni aspetti inerenti alla contrattazione e noi abbiamo ribadito la nostra posizione che non cambia. Ci sono alcuni aspetti nei quali noi non abbiamo voce in capitolo e la possibilità di intervenire, –perché di sola competenza delle aziende- per altri aspetti ad esempio quelli legati a progetti di carattere sociale sui quali si può lavorare”- ha dichiarato invece Daniela Bricola a seguito del colloquio (vedi video).

Oggi il centro è aperto ma rimane proclamato lo sciopero.

Federica Riccardi

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