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Da sempre conosciuta come una delle ricorrenze più amate e, talvolta, più odiate, la celebrazione della festa di San Valentino appartiene alla nostra cultura da tempi immemori.

Celebrata in gran parte del mondo (in particolare in Europa, in Estremo Oriente e nelle Americhe), per molti si tratta di una ricorrenza con scopi unicamente commerciali, ma, per gli animi più romantici, è il giorno in cui gli innamorati possono sfoggiare e riconoscere il proprio amore, attraverso uno scambio di doni e messaggi.

San Valentino sostituisce i “lupercalia” romani, riti particolari dedicati alla fertilità: i nomi dei partecipanti, sia maschi che femmine, venivano mescolati all’interno di un’urna e un bambino aveva il compito di estrarne due, scegliendo le coppie che, per un anno, avrebbero vissuto insieme con lo scopo di concludere il rito di fertilità. La Chiesa, però, decise di porre fine a questi riti con una festa cristiana dedicata a San Valentino, vescovo di Terni vissuto duecento anni prima. La leggenda narra che egli fosse amico delle giovani coppie e, convocato dall’imperatore Claudio II che tentò di convertirlo al paganesimo, rifiutò e fu decapitato. Durante l’attesa dell’esecuzione fu fatto prigioniero e s’innamorò di una giovane donna, figlia del guardiano della cella, alla quale, grazie alla sua fede, ridiede la vista. Il giorno della sentenza, San Valentino inviò alla sua amata un biglietto d’addio, terminante con: “dal vostro Valentino“.

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