Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo hanno unito le forze per raccontare la Roma criminale in due opere di assoluto rilievo, “Suburra” e “La notte di Roma”, a cura di Giulio Einaudi Editore. In tarda mattinata, alla Sala Rossa del Salone del Libro, essi si sono ritrovati un’altra volta per rievocare i passaggi del loro lavoro svolto “a quattro mani”, imbeccati dal moderatore Steve Della Casa.
In apertura, De Cataldo ha ricordato il loro primo incontro, avvenuto nell’inverno del 2011, dal quale é scaturita l’intenzione di raccontare Roma in un periodo critico per l’Italia, alle prese con la più acuta fase di crisi per le finanze pubbliche. Lo si poteva fare solo con la forma romanzo, “unica modalità di sbocco per affrontare una materia umana così viva” secondo Bonini.
Terminata la creazione del libro e ottenuti importanti riconoscimenti di critica e pubblico, la strada del volume più noto del duo De Cataldo-Bonini, “Suburra”, ha intrapreso la direzione del cinema. Il film, a opera di Stefano Sollima, é stato “uno degli apici del tradimento” della scrittura originale per De Cataldo, privata dello scontro fondamentale tra “lo spirito selvaggio dell’illegalità e un principio di difesa della legalità” per lasciar spazio alla sola violenza di strada.
Per Bonini “bisogna far pace con questa realtà”, anche perché “chi vede il film ha la percezione di avere a che fare con qualcosa di diverso dal libro”, seppur tra i due vi sia una “continuità di spirito e punto di osservazione”.
Il contrasto tra la narrazione scritta di “Suburra” e la sua riproduzione in altri contesti artistici aggiungerà un altro fronte nel mondo della televisione. É in corso di preparazione, infatti, la serie TV ispirata dal romanzo, su cui Bonini s’é sbottonato per quanto concerne le tempistiche: “si girerà entro la fine dell’estate, le riprese si concluderanno verso la fine del 2016, sarà trasmesso su Netflix nella prima metà del 2017”.
Stefano Summa