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Sindaco dal 1964 al 1968, Socialista e Alessandrino
che ha vissuto il servizio al bene comune con rigore, onestà e rettitudine

Venerdì 8 gennaio la Città di Alessandria si stringerà attorno al proprio ex-Sindaco Amaele Abbiati, scomparso all’età di 90 anni.

Amaele Abbiati ha svolto un ruolo fondamentale nella storia amministrativa di Alessandria e, svolgendo il ruolo di Primo Cittadino dal 1964 al 1968, ha contribuito a uno sviluppo significativo del territorio e della sua comunità, inaugurando al contempo una giunta di centro-sinistra: un’esperienza che fece di Alessandria il primo Comune, capoluogo di Provincia a vivere questa innovativa (per il tempo) formula di coalizione politica per il governo della Città.

In segno di profonda riconoscenza da parte della comunità cittadina, alle ore 9.30 di venerdì 8 gennaio verrà aperta la Camera ardente presso l’Ufficio del Sindaco, al primo piano del Palazzo Comunale di Alessandria (piazza della Libertà 1), mentre alle ore 14.30 si terrà l’Orazione funebre (tenuta dall’avv. Claudio Simonelli), prima di proseguire per la funzione religiosa, prevista per le ore 15.30 presso la Chiesa Parrocchiale di San Pio V in Alessandria.

Il Sindaco della Città, Maria Rita Rossa, a nome di tutti gli alessandrini, ricorda con queste parole il suo grande predecessore.

«Ci ha lasciati Amaele Abbiati, Sindaco di Alessandria dal 1964 al 1968, quando fu eletto al Parlamento.

Se ne è andato in silenzio con la semplicità dell’uomo grande e profondo. Se ne è andato un pezzo di storia vissuta con intensità e rigore.

Uomo di esempi e dignità, ha tradotto nella sua attività politica, istituzionale e amministrativa i valori del Socialismo in scelte e atti concreti per lo sviluppo e la crescita della sua comunità.

Amava stare in mezzo alla gente e vivere la politica con rigore, onestà e rettitudine. Lo conoscevo, era amico di mio padre, un uomo buono. È stato un punto di riferimento per molti.

Ciao Amaele e, con semplicità, grazie per quello che hai fatto e per quello che ci hai insegnato».

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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