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Il più delle volte ripresentarsi come candidato sindaco dopo 5 anni di amministrazione non è facile. A maggior ragione, dopo aver vestito per due volte di fila la maglia nera di primo cittadino meno gradito d’Italia, perlomeno nelle valutazioni del Sole 24 Ore. Eppure, Rita Rossa non si tira indietro dalla sfida, rilanciandosi nuovamente nell’agone elettorale contro una schiera di avversari meno consistente (7 rivali invece dei 15 nel 2012) ma piuttosto agguerrita. La sua campagna elettorale è iniziata nei quartieri periferici e nei sobborghi (annuncio della discesa in campo al Cristo, presentazione della stessa a Castelceriolo), luoghi spesso trascurati dalla sua giunta a parere degli altri candidati. Un’accusa che il cavallo di battaglia del Partito Democratico (supportato anche da “Sinistra per Alessandria”, Moderati e la lista civica “Lista Rossa”) respinge al mittente, rivendicando risultati come il bando periferie da 18 milioni e la creazione di spazi per le famiglie nei sobborghi come Magicascina e il Bianconiglio. Esiti di una fase di governo della città partita con la pesante zavorra del dissesto. Proseguita con il mantenimento dei servizi pubblici e dei posti di lavoro, la riapertura del Teatro Comunale e la realizzazione d’importanti progetti infrastrutturali (Ponte Meier, Piazza Santa Maria di Castello e Borgo Rovereto). Indirizzata a finire, qualora ricevesse il beneplacito degli elettori, altri progetti già avviati, tra cui la revisione del piano regolatore generale.

Stefano Summa
@Stefano_Summa

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