Sono 10.252, tra cui 8.278 ultraottantenni, le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid comunicate il 18 marzo all’Unità di Crisi della Regione Piemonte (dato delle ore 17.40). A 7.190è stata somministrata la seconda dose.
Dall’inizio della campagna si è quindi proceduto all’inoculazione di 618.207dosi (delle quali 194.632 come seconda), corrispondenti all’80,7% delle 766.330 finora disponibili per il Piemonte.
Al quarto giorno dall’avvio le preadesioni della fascia 70-79 anni attraverso il portale www.ilPiemontetivaccina.it sono state in tutto 128.117. Invece 64.431 le richieste di vaccinazione per persone estremamente vulnerabili e disabili gravi e 14.264 per conviventi e caregiver espresse tramite i medici di famiglia.
Dopo il via libera delle scorse ore al vaccino AstraZeneca da parte dell’Ema (l’Agenzia europea per i medicinali), il Piemonte è pronto a far ripartire immediatamente le convocazioni. Si attende solo la revoca del blocco da parte di Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco).
“La rassicurazione dell’Ema su AstraZeneca è una buona notizia – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – Alla fine è stato necessario questo chiarimento, perché la campagna vaccini si fa con le siringhe, ma soprattutto con la fiducia.
E la fiducia la si ha quando le istituzioni parlano poco, ma soprattutto parlano in modo chiaro e al cospetto dell’Europa. L’Ema ha detto che il vaccino AstraZeneca è sicuro e che i benefici sono superiori ai rischi. Il Piemonte in questi minuti sta già predisponendo le riconvocazioni dei suoi cittadini per le somministrazioni. Siamo tra le prime regioni in Italia per numero di dosi inoculate e vogliamo mantenere questo livello.
Ma soprattutto vogliamo farne di più e per questo chiediamo a Roma più vaccini. Perché prima vacciniamo tutti e prima ripartiamo”.