La Chirurgia Plastica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria ha avviato una nuova e innovativa tecnica di ricostruzione mammaria che sarà anche di condivisione con medici e professionisti di altri presìdi.
La ricostruzione
Spesso, dopo una mastectomia, si eseguono interventi di ricostruzione della mammella post oncologica con il ripristino del volume mammario e, in una seconda fase, la ricostruzione dell’areola e del capezzolo.
Questa ricostruzione viene spesso trascurata e fino a poco tempo fa l’unica metodica era l’allestimento di lembi cutanei utilizzando proprio la cute della regione mammaria, con risultati non sempre stabili nel tempo e soddisfacenti. Il tutto seguito, a distanza di un mese, dalla dermo-pigmentazione effettuata da un tatuatore esterno.
Adesso è un intervento che si esegue in anestesia locale e che assicura tempi di convalescenza brevi e ottimi esiti, soprattutto per la stabilità del risultato. L’ospedale di Alessandria è stato fra i primi i ad eseguire questo tipo di operazione e quelle effettuate hanno riscontrato una grande soddisfazione delle pazienti.
Le parole
“Oggi – ha spiegato Marco Ghiglione, responsabile della Chirurgia Plastica e Ricostruttiva – abbiamo l’opportunità di utilizzare un impianto per la ricostruzione del capezzolo (FixNip) che è un impianto ipodermico in silicone solido, posizionabile in regione sottocutanea nella sede del capezzolo originario. Grazie anche alla generosa donazione dell’associazione BIOS di un tatuatore chirurgico per la dermo-pigmentazione areolare – ha concluso Ghiglione – ora siamo completamente autonomi nella ricostruzione della mammella, centro d’eccellenza per l’intero territorio piemontese e non solo”.
All’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria è stato chiesto di essere centro pilota per insegnare questa innovativa tecnica a quei medici che vorranno utilizzare l’impianto FixNip.