Se ne è andato in sordina Lorenzo Pellizzari, critico cinematografico e storico del cinema, a 78 anni, in una Milano di impronta estiva e domenicale. La sua Milano, dove era nato e aveva casa da anni. Il lungo calvario provocato dalla malattia non gli aveva impedito, se non negli ultimissimi tempi, di continuare a dedicarsi alla sua grande passione e amore, il cinema, anche attraverso l’uso dei social network.
Lorenzo aveva cominciato a occuparsi di cinema negli anni universitari, dirigendo con altri il Centro Universitario Cinematografico della Statale cittadina, e abbandonando successivamente gli studi di economia per diventare redattore del bimestrale “Cinema Nuovo” diretto da Guido Aristarco, che ha sempre considerato il proprio maestro, anche dopo le divergenze sopravvenute.
Con l’alessandrino Adelio Ferrero e il ferrarese Guido Fink, aveva costituito la triplice punta di diamante della rivista negli anni migliori della sua diffusione. Nel 1976 il trio aveva poi dato luogo a una nuova rivista specializzata, “Cinema e Cinema”, edita a Bologna negli anni in cui Adelio Ferrero deteneva la cattedra del DAMS dell’ateneo di quella città, cominciando nello stesso tempo a collaborare alla rinnovata “Cineforum” alla cui testa era subentrato Sandro Zambetti.
L’improvvisa scomparsa di Ferrero, nel 1977, condusse Pellizzari a una lunghissima e proficua collaborazione alessandrina: oltre a subentrare all’amico nella direzione del periodico, Lorenzo si assunse la responsabilità del Premio annuale dedicato alla memoria di Adelio, che sarebbe divenuto in un breve volgere di tempo, e a tutt’oggi, il maggior riconoscimento nazionale destinato a giovani aspiranti critici di cinema, e che nella sua quasi quarantennale esistenza ha lanciato decine di nomi che costituiscono oggi il nerbo qualitativo di quello che resta della critica cinematografica italiana.
Pellizzari avrebbe potuto benissimo fregiarsi della cittadinanza onoraria alessandrina, perché il suo apporto, dal 2002, si estese all’invenzione dell’originale e riuscito festival della critica cinematografica “Ring!”, che dischiuse immediatamente, fin dalla prima edizione caratterizzata dalle presenze di Nanni Moretti e Marco Bellocchio, la città e il suo Teatro Comunale all’attenzione nazionale. Per la manifestazione aveva anche ideato e curato una riuscitissima collana di critica con le alessandrine edizioni Falsopiano.
Autore di molti testi fondamentali, promotore, suggeritore e ideatore di innumerevoli iniziative di cultura cinematografica nell’intera penisola, oltre che dirigente cardine di una grande casa editrice milanese fin che è rimasto in attività, Lorenzo Pellizzari, nella sua intransigenza di fondo mescolata a un’invincibile ironia che non si negava all’occorrenza al sarcasmo, è stato un maestro per più generazioni: non ho avuto, purtroppo, la fortuna di conoscerlo di persona, ma solo indirettamente, l’anno scorso, attraverso la ricerca di un materiale bibliografico per me fondamentale, di cui avevo bisogno per la scrittura di un saggio. Ricordo che, venuto a conoscenza del mio bisogno, in pochi giorni mi fece avere il materiale richiesto, tramite la persona del comune amico Nuccio Lodato. Gliene sarò sempre molto grata, per questo e per aver indicato una strada a tutti i giovani che oggi decidono di scrivere di cinema.
Arrivederci, Lorenzo.
Barbara Rossi