“C’è scoramento tra i Comitati che da decenni stanno lottando contro l’opera inutile-dannosa-costosa del Tav Terzo Valico ligure piemontese (mentre anche quelli della Valle Bormida non stanno scoppiettando di entusiasmo). Si levano voci autorevoli che commentano come sconfitta quasi irrimediabile l’autorizzazione del CIPE all’avvio dei lavori per gli ultimi due lotti : con i primi quattro la copertura finanziaria dell’opera è completa. Si commenta sconsolati: “Arriva nei pressi del capolinea una lotta generosa, quasi trentennale e per certi aspetti epica, contro un progetto dal costo esorbitante di 6,2 milioni di euro che sarebbero potuti essere impiegati per l’ammodernamento delle linee esistenti tra Liguria e Val Padana con risultati trasportistici ben più significativi, senza spreco di denaro pubblico e corruzioni clientelari, senza devastazioni ambientali”. Si prospetta una autocritica: “Il Potere è riuscito a confinare la protesta nella generosa difesa di un ristretto territorio e in coraggiose aree antagoniste, isolando i Comitati dai movimenti dei pendolari, dalle associazioni ambientaliste e dalle amministrazioni locali”. Ebbene, su queste allarmanti considerazioni sarebbe utile un dibattito pubblico dei Comitati con le popolazioni che tanto hanno sorretto le lotte. Aggiungendo un inedito quesito che potrà imbarazzare i pregiudizi di molti: non è indispensabile a questo punto aprire un inesplorato fronte di lotta? non è giunto il momento che i Comitati partecipino alla campagna elettorale delle prossime politiche? Se l’ultima spiaggia per evitare la sconfitta definitiva si è ridotta alla decisione del Governo di bloccare l’infame opera, è fondamentale che vincano le elezioni quelle forze politiche che espongono nel programma la sua eliminazione. I Comitati partecipano direttamente all’affermarsi di queste forze, oppure restano a guardare incrociando le dita? I precedenti ci sono: i Comitati della Fraschetta fecero vincente campagna elettorale contro il candidato sindaco dell’Ulivo e di recente i Comitati Scrivia e Valle Bormida sono stati determinanti contro Rita Rossa. Ora si tratterebbe di passare dalla lotta “contro” alla lotta “pro”. Siamo onesti: se il futuro Governo confermerà il Terzo Valico, per noi, che non siamo la Valsusa, la partita è chiusa”.
Lino Balza