Torna il Fondo Unico Competitività – Sezione Commercio, lo strumento finanziario della Regione Piemonte che periodicamente mette a disposizione fondi pubblici a rotazione per finanziare progetti di rinnovamento delle imprese: finanziamenti da 25.000 euro (micro e piccole imprese) o 250.0000 euro (medie imprese). La quota massima delle risorse regionali erogabile è differenziata in base alla tipologia di impresa: 500.000 euro per le micro, 1.000.000 per le piccole e 1.500.000 per le medie imprese.
Il finanziamento pubblico
Fino al 70% dell’investimento è a tasso zero, il restante 30% a debito dalle banche convenzionate con Finpiemonte a tasso di mercato.
A questa misura si aggiungono poi una serie di quote variabili a fondo perduto concesse in percentuale rispetto al finanziamento regionale ottenuto: 10% per le microimprese, 8% per le piccole imprese, 4% per le medie.
Le imprese potranno farsi finanziare diversi progetti, tra i quali il rinnovo di macchinari e impianti di servizio, attrezzature hardware e software, arredi, opere edili, acquisto o costruzione di immobili, avviamento commerciale, scorte, certificazioni e servizi, ma anche l’acquisito di automezzi per il trasporto di cose e alimentati a combustibili tradizionali o a combustibili alternativi.
Una misura quasi omnicomprensiva che per il 2023 è di 10.970.000 euro per la parte di finanziamenti agevolati e di 1.330.000 euro di contributo a fondo perduto.
Le domande
I progetti potranno essere presentati telematicamente, previo ottenimento della delibera positiva di uno tra gli intermediari cofinanziatori, su piattaforma: FinDomhttps://servizi.regione.piemonte.it/catalogo/bandi-piemonte-finanziamenti-domande a partire dalle ore 10 del 25 ottobre 2023 e fino a eventuale comunicazione di chiusura dello sportello da parte di Finpiemonte.
Le parole
Così ha descritto l’iniziativa l’assessore al Commercio Vittoria Poggio: “Immettiamo risorse importanti nei portafogli delle imprese, colpite dalle impennate del costo del denaro. I soggetti più piccoli soffrono del divario con i grandi gruppi che hanno accesso facilitato al credito. Con questa misura una parte dei prestiti è a costo zero, un’altra avrà costi di mercato, mentre l’ultima sarà a fondo perduto. Un segnale di attenzione per un segmento economico importante della regione”.