Referendum del 12 giugno: cosa sapere per un voto consapevole
Il 12 giugno 2022 si terranno cinque referendum abrogativi in materia di giustizia
Si tratta infatti della diciottesima tornata referendaria abrogativa nella storia della Repubblica Italiana che avrà inizio, dunque, domenica alle ore 7 e terminerà alle ore 23.
Ma tutti sanno davvero per quale motivo siamo chiamati alle urne?
Negli ultimi giorni mi sono imbattuta in numerosi commenti sui social di persone (prevalentemente di giovani) che cercavano di reperire più informazioni a riguardo. Uno tra quelli che più mi è rimasto impresso diceva: “Sono diversi giorni che provo ad informarmi per il referendum del 12 giugno ma mi sembra di dover fare un esame di giurisprudenza più che di dover votare”.
Molti sono i messaggi simili a questi che ho letto: accanto ad una grande voglia di informarsi e di rendersi consapevoli, dall’altro lato la difficoltà nel reperire le informazioni necessarie ed in un modo immediato e chiaro. Capita spesso, infatti, di sentir dire che noi giovani di oggi non saremmo adeguatamente informati su ciò che ci circonda “non essendo interessati”. Ma è davvero così o si tratta di semplici luoghi comuni? Un dato di fatto c’è: le modalità di comunicazione sono drasticamente cambiate con una vera e propria “fuga delle nuove generazioni dai mezzi tradizionali con una tendenza verso una sola fonte di informazione, ovvero la rete, in particolare i social network (tramite profili creati appositamente come @apriteilcervello o @spaghettipolitics) ma anche grazie ad influencer “di fiducia” che utilizzano il proprio impatto mediatico e il proprio seguito per fare buona informazione in maniera rapida e fruibile. Anche in questa situazione, infatti, il mondo del web è stata la principale fonte di informazione per il referendum. Ma se solo un elettore su dieci dichiara di avere conoscenze dettagliate in merito, tutti gli altri ne sanno comunque purtroppo poco o niente.
Se ne è infatti indubbiamente parlato poco nonostante l’appuntamento sia di grande rilievo. Cerchiamo quindi brevemente di riassumere qualche punto essenziale, sperando di poter essere d’aiuto.
I quesiti referendari sono cinque, ma si può scegliere di votare anche solo per uno di essi. Semplificando si potrebbe dire che deve votare “sì” chi è d’accordo a cambiare l’attuale legge e deve votare “no” chi invece vuole mantenere le cose così come sono ora. Andando più nello specifico:
- Per il referendum numero 1 si vota sulla scheda di colore rosso e con questo quesito si chiede, sostanzialmente, se si è d’accordo o meno con la cancellazione della legge Severino in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi.
- Per il referendum numero 2 si vota sulla scheda di colore arancione e con questo quesito si chiede, sostanzialmente, se si è d’accordo o all’eliminazione della norma sulla “reiterazione dello stesso reato” dall’insieme delle motivazioni per cui i giudici possono decidere la custodia cautelare in carcere o i domiciliari per una persona (dunque prevedendo l’abrogazione dell’ultimo inciso dell’art. 274, comma 1, lettera c), codice di procedura penale).
- Per il referendum numero 3 si vota sulla scheda di colore giallo e con questo quesito si chiede, sostanzialmente, se si è d’accordo o meno con l’introdurre nel sistema giudiziario italiano la separazione delle carriere: nello specifico qualora vincesse il sì verrà introdotta la separazione delle carriere e i magistrati dovranno scegliere all’inizio del loro percorso lavorativo se assumere nel processo il ruolo di giudice o quello di pubblico ministero.
- Per il referendum numero 4 si vota sulla scheda di colore grigio e con questo quesito si chiede, sostanzialmente, se si è d’accordo o meno con la partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari.
- Per il referendum numero 5 si vota sulla scheda di colore verde e con questo quesito si chiede, sostanzialmente, se si è d’accordo o meno con l’abrogazione della norma che prevede l’obbligo di raccogliere da 25 a 50 firme per potersi candidare come membri dell’Organo di autogoverno della magistratura.
È possibile in ogni caso reperire informazioni più dettagliate in modo facile, rapido ed immediato: ricordate che è importante andare a votare ma è fondamentale lo si faccia con consapevolezza.
Ludovica Italiano