Favorire il recupero di aree abbandonate che progressivamente sono state colonizzate dalla vegetazione: è questo l’obiettivo con cui la Giunta regionale, su proposta del vicepresidente e assessore alle Foreste, Fabio Carosso, ha deciso di abbassare da 15.000 a 10.000 euro a ettaro l’importo base per il calcolo economico della compensazione che un proprietario deve sostenere per l’eliminazione della vegetazione arborea e arbustiva di un proprio terreno ricadente sotto la definizione di “bosco”, ai fini di cambiarne la destinazione d’uso.
«Dagli anni ‘60 in Piemonte le superfici boscate sono aumentate dell’80% – spiega il vicepresidente Carosso – soprattutto nelle aree marginali, arrivando a coprire il 37% del territorio regionale. L’abbandono da parte dell’uomo ha causato un’espansione di spazi coperti da vegetazione non di pregio, che, se eliminata, potrebbe rappresentare una risorsa per coloro che volessero insediarsi o creare un’attività. La legge prevede che il proprietario che voglia compiere un’operazione del genere possa a sue spese effettuare degli interventi di compensazione, ripristinando il verde in un altro punto del territorio, oppure pagare una somma valutata sulla base del tipo di vegetazione che si vuole togliere. Noi, come primo provvedimento per favorire il ripopolamento di queste zone poco abitate e riqualificare il territorio, siamo andati a incidere su questo ultimo elemento, cui seguiranno ulteriori misure con lo stesso obiettivo. Naturalmente non basta pagare per poter trasformare un bosco. Occorre seguire un iter autorizzativo, che tutela le nostre foreste, il paesaggio e l’ambiente, e tiene conto nel calcolare la compensazione dovuta, di diversi fattori, tra cui il pregio della vegetazione e il luogo in cui si trova (montagna, pianura e collina)».