Nel corso del 2021 in Piemonte è stato raggiunto e superato l’obiettivo di raccolta differenziata del 65%, confermando la tendenza alla diminuzione dei rifiuti indifferenziati: -1,5% rispetto all’anno precedente.
Ma Alessandria no, non ce l’ha fatta. O forse non ce l’ha voluta fare. Perché la raccolta differenziata è solo questione di volontà.
Se uno si lascia comandare dal qualunquistico “…ma chissenefrega…”, non ce la farà mai.
Le classifiche
Tenendo presente che l’obiettivo 2021 era il 65%, fra le città capoluogo il primato spetta a Verbania (78,85%), poi Biella (78,07%), Novara (73,73%), Vercelli (73,29%), Cuneo (69,11%), Asti (67,24%), Torino (53,34%), Alessandria (46,84%).
A livello di province l’obiettivo di raccolta differenziata (65%) previsto dalla normativa nazionale, è stato superato da tutti tranne Alessandria (62,5%) e Città Metropolitana di Torino (61,3%).
A livello di comuni, hanno superato quota 65% di differenziata in 679 (+42), pari al 57,5% dei comuni piemontesi, la maggior parte dei quali (85%) ha meno di 5mila abitanti.
A livello Consortile, l’obiettivo del 65% è stato superato da 17 Consorzi su 21. Restano al di sotto i consorzi Alessandrino, Area Vasta Torino, Acea Pinerolese e Canavesano.
I dati individuali
Ogni cittadino piemontese, nel corso del 2021, ha separato con la propria raccolta differenziata circa 330 kg di rifiuti (nel 2020 erano stati 310). L’indicatore più significativo è il quantitativo pro capite di rifiuto indifferenziato prodotto: l’obiettivo era 159 kg per abitante.
Le province di Asti, Biella, Cuneo, Novara e Verbania lo hanno raggiunto, Alessandria, Torino e Vercelli no.