Le recenti migrazioni verso l’Europa e la prospettiva di una società multietnica sono il tema di questo nuovo ciclo dell’ACIT Film Forum, rassegna cinematografica organizzata da Associazione Culturale Italo-Tedesca (ACIT) di Alessandria e Goethe-Institut di Torino, in collaborazione con Cultura e Sviluppo e La Voce della Luna. Associazioni importanti che propongono appuntamenti mensili con il cinema tedesco.
Il programma di quest’anno cerca di offrire un’alternativa alle narrazioni che, nell’incalzare della cronaca o delle contrapposizioni politiche, finiscono spesso per rappresentare gli odierni fenomeni migratori come una fiction hollywoodiana. Uno dei temi ricorrenti dei film di questo primo ciclo è la frontiera, mito del cinema hollywoodiano, sottoposta a incessanti trasformazioni. Ricorrente anche la figura dell’interprete, costretta a difficili scelte e prese di posizione.
Si comincia domani, lunedì 13 febbraio, con Wir sind jung, wir sind stark, (Noi siamo giovani, noi siamo forti), film sulle tragiche giornate di Rostock del 1992 durante le quali venne assalito un centro per richiedenti asilo e lavoratori stranieri di fronte a una folla plaudente e una polizia assente. Narrato alternando il punto di vista degli aggressori, di cui emerge la frustrazione per una riunificazione che sembra aver portato solo insicurezza e disoccupazione, e quello dei vietnamiti aggrediti, divenuti capro espiatorio della crisi, il film è diretto dal pluripremiato Burhan Qurbani, figlio di rifugiati afghani in Germania.
Il secondo appuntamento con il cinema tedesco vede la proiezione, lunedì 13 marzo, di Lichter (Luci), film che narra le vicende di un gruppo di ucraini che tenta di raggiungere Berlino, ma rimane bloccato a Slubice, la città polacca che il fiume Oder divide dalla città tedesca di Francoforte, lungo il nuovo confine che dopo la caduta del Muro ha separato l’Est dall’Ovest fino all’ingresso della Polonia in Europa. Qui si intrecciano cinque diverse storie di persone che tentano di attraversare la frontiera, in entrambe le direzioni, alla ricerca di migliori condizioni di vita o di profitto. Questo film ha ricevuto il premio internazionale della critica al Festival di Berlino.
La rassegna prosegue lunedì 10 aprile col film Zwischen Welt (Tra mondi), film che racconta di un giovane afgano il cui padre è stato ucciso dai talebani. Il ragazzo cerca invano di ottenere dalle autorità tedesche un visto d’ingresso in Germania per sé e la sorella invece gli viene offerto un lavoro di interprete per il contingente militare tedesco a Kunduz. Si troverà a dover mediare nei conflitti tra militari tedeschi e gruppi afgani filogovernativi. Girato in Afghanistan, seconda opera della regista del pluripremiato Die Fremde (L’estranea), il film fa emergere le molte contraddizioni di un intervento militare umanitario.
Chiude la rassegna, lunedì 8 maggio, il film 300 Worte Deutsch (300 parole tedesche). Il capo dell’ufficio stranieri di Colonia, visceralmente xenofobo, nutre forti sospetti che l’imam di una moschea cittadina abbia falsificato, con la complicità del Goethe-Institut di Ankara, il test di tedesco sostenuto da un gruppo di donne promesse in sposa ad alcuni membri della comunità turca di Colonia. Ne scaturisce una brillante commedia satirica sulle contraddizioni soprattutto intergenerazionali della comunità di cittadini tedeschi di origini turche alla quale appartiene lo stesso regista.
Introduce le proiezioni (che inizieranno alle 21,15, presso la sede dell’Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria, in Piazza de Andrè 76, a partire da lunedì 13 febbraio) Barbara Rossi, docente di cinema e presidente dell’associazione La Voce della Luna di Alessandria. I film, a ingresso libero, saranno proposti in lingua originale con sottotitoli in italiano.
Per informazioni: www.acitalessandria.altervista.org; www.voceluna.altervista.org