La Juventus Next Gen perde davanti ad un ottimo Vicenza nello stadio dei grandi. Una sconfitta non meritata per i baby-bianconeri, ma va detto  che i biancorossi veneti, a conti fatti, non hanno rubato nulla, ci  hanno provato fino alla fine e hanno giocato meglio dei rivali. Il 2-1 esterno avvantaggia la squadra di Modesto ma, senza i gol doppi in trasferta, nella gara di ritorno del martedì dopo Pasqua al ‘Menti’ basterà l’1-0 per garantirsi i supplementari. O qualsiasi altra vittoria con 1 rete di scarto, cosa che la compagine di Brambilla è assolutamente in grado di  fare.

Le squadre

Schieramenti quasi identici all’inizio, con il Vicenza del capocannoniere Ferrari schierato 3-4-1-2 e la Juventus Next Gen con il 3-5-2, orfana si di Barrenechea (protagonista nel  derby con la prima squadra) ma arricchita da Soulé e Iling, da mesi abitualmente con Allegri. Grande pressione alta degli ospiti all’inizio, interrotta da qualche ripartenza juventina, in una delle quali una bella palla verticale di Soulé è stata sprecata da Pecorino. Bravo, invece, dall’altra parte, il portiere Crespi a deviare in angolo le conclusioni di Ronaldo e Ferrari. Ritmo della gara sempre molto alto.

I gol

Equilibrio rotto al 39′ col vantaggio vicentino, frutto di un inserimento di Ierardi su calcio da fermo di Ronaldo con la complice deviazione di Stramaccioni: autogol e 0-1. Giusto il tempo dell’intervallo o poco più, ed ecco il pari bianconero: al 47′ splendida punizione di Soulé sulla traversa, sulla ribattuta Iling di testa fa 1-1.
Il ritmo cala e arriva qualche cambio, Brambilla inserisce Sekulov e passa 3-4-3 per provare a vincerla. Il Vicenza soffre, rischia qualcosa (traversa di Pecorino), ma alla fine ne ha di più, va vicino al gol con i tiri da fuori di Oviszak e Stoppa, poi passa al minuto 88′: tiro a giro mancino di Jimenez al volo, palla all’incrocio
e 1-2. Gol meraviglioso, imparabile per Crespi. Simile, pur se meno bello e meno difficile, a quello di  Di Maria a Nantes. Che beffa.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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