Con l’aumento dei prezzi, in estate 7 vacanzieri su 10 (70%) scelgono estate il cibo di strada (street food), sia per assaggiare piatti tradizionali dei territori visitati sia per risparmiare qualcosa.
Emerge dall’Indagine Coldiretti/Ixè su un fenomeno favorito dal moltiplicarsi di sagre, feste ed iniziative di valorizzazione alimentare nei luoghi di vacanza. Lo street food rappresenta un’alternativa valida per mangiare fuori e per ottimizzare i tempi, sia nelle località turistiche che nelle città d’arte.
Tra i vacanzieri che mangiano cibo di strada, ad essere nettamente preferito dall’83% è il cibo della tradizione locale, mentre il 12% sceglie i cibi etnici (kebab o felafel) e il 5% quello internazionale (hot dog).
Il fenomeno del cibo di strada ha radici molto antiche, risalenti al tempo dei Romani, dove gran parte della popolazione era spesso solita gustare i pasti in piedi e velocemente, in locali aperti in prossimità della strada.
Per questo l’Italia, con le sue numerosissime golosità gastronomiche, può vantare una tradizione millenaria, come dimostrano le diverse specialità locali apprezzate dagli amanti dello street food che vanno dagli immancabili panini ripieni con le tipiche farciture locali dai salumi ai formaggi, alle focacce e al pesce fritto per chi si trova nelle località marittime.