Processi di analisi dei tamponi, presa in carico dei pazienti, dimissioni e trasferimenti. Ma anche acquisizioni straordinarie di personale, servizi e presidi medici e gestione delle quarantene. Sono le principali funzionalità della nuova “Piattaforma Covid-19”, voluta dalla Regione Piemonte e messa a disposizione dell’Unità di Crisi regionale per affrontare con maggiore efficacia l’emergenza corona virus.
«La battaglia contro il coronavirus covid19 – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – si combatte anche con i dati, che sono fondamentali per fornire all’Unità di crisi informazioni cliniche ed epidemiologiche condivise e in tempo reale, indispensabili per poter analizzare e decidere in tempi stretti, in un contesto in continua e rapidissima evoluzione. E’ stata un’esigenza prioritaria, fin dalla costituzione dell’Unità di crisi. Abbiamo progettato e realizzato la piattaforma informatica con il Consorzio per il Sistema Informativo (Csi) del Piemonte in tempi record e siamo pronti a metterla a disposizione delle Regioni che ne avranno la necessità. In pochi giorni, si è riusciti a mettere in piedi un sistema di dialogo tra tutte le Asl che fino ad un momento prima sembrava molto laborioso, se non impossibile da realizzare. Un modello che sarà certamente di estrema utilità per la Sanità piemontese, anche dopo questa emergenza».
In poche settimane, la piattaforma è stata arricchita progressivamente di nuove funzionalità, diventando di fatto un sistema gestionale completo e flessibile con soluzioni tecnologiche open source in cui le informazioni sono fruibili facilmente anche in mobilità e con dispositivi diversi.
A usarla sono tutti gli attori coinvolti dall’emergenza: Unità di Crisi, 18 Aziende Sanitarie regionali (sanitarie, ospedaliere e ospedaliere universitarie), 13 laboratori analisi e laboratori privati convenzionati. In totale sono state finora distribuite credenziali di accesso a circa 700 operatori sanitari, 1.181 sindaci e oltre 90 rappresentanti delle forze dell’ordine e 20 operatori dell’Unità di crisi.
«In primo luogo – spiega l’assessore Icardi -, la piattaforma è in grado di supportare i sindaci piemontesi nella gestione delle quarantene. L’obiettivo è di fornire a ogni primo cittadino un elenco delle persone del proprio comune che le Aziende sanitarie regionali decideranno di mettere in isolamento. Attraverso la piattaforma, è possibile seguire il percorso di cura di ogni persona che viene presa in carico dal sistema sanitario regionale, utilizzando in automatico i dati presenti nell’anagrafe assistiti regionale: dalla richiesta dei tamponi al loro esito, dal ricovero fino al trasferimento verso reparto o struttura, o alla dimissione in isolamento domiciliare».
Il sistema tiene traccia di tutte le richieste di tampone, monitorandone il percorso dall’azienda sanitaria verso il laboratorio autorizzato e la registrazione del risultato. In più, consente anche di gestire la disponibilità dei posti letto nelle varie strutture (in base ai target impostati dall’Unità di crisi), monitorare quelli disponibili in tempo reale nelle aree critiche (terapia intensiva, semi-intensiva, media intensità, etc) e mettere a disposizione una panoramica di tutti i posti letto liberi e occupati in ogni ospedale.
«Presto – anticipa Icardi – sarà possibile gestire i fabbisogni e il percorso di acquisizione di nuovo personale medico e infermieristico da parte delle aziende sanitarie in prima linea nella lotta contro il virus. Abbiamo in sviluppo, poi, altri moduli per l’acquisto di beni e presidi medici e per la gestione del post ricovero per tutte le persone dimesse dall’ospedale».
Soddisfazione, sul piano tecnico, viene espressa da Pietro Pacini, direttore generale del Csi Piemonte: «Abbiamo lavorato letteralmente giorno e notte per mettere a disposizione dell’Unità di crisi regionale e della Regione Piemonte questo strumento completamente nuovo – dichiara Pacini -; posso dire che si tratta di una piattaforma che racchiude in sé tutta la competenza e la professionalità che la nostra azienda ha maturato in oltre 40 anni di vita nella gestione dei dati e nella realizzazione di soluzioni informatiche innovative. Soluzioni che in questo caso non semplificano soltanto il lavoro di medici e amministratori, ma aiutano davvero a salvare la vita delle persone. Non potevamo trovare un modo migliore per rivendicare con forza il nostro ruolo di servizio pubblico essenziale sempre al fianco dei nostri soci».
PROTOCOLLO DI ACCESSO ALLA PIATTAFORMA COVID-19 PIEMONTE
«UNO STRUMENTO FONDAMENTALE PER SINDACI E OPERATORI DELL’EMERGENZA»
Sul piano operativo, l’accesso alla piattaforma è stato definito attraverso un protocollo che l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha siglato con le rappresentanze degli Enti Locali.
Dopo l’inserimento di una presenza di Anci all’interno dell’Unità di Crisi come presidio dedicato ai sindaci, Anci Piemonte (in rappresentanza di Anci e Upi), Anpci, Uncem Piemonte e Ali Piemonte hanno lavorato in sinergia con la Regione Piemonte per creare strumenti e canali di comunicazione che possano rispondere alle numerose richieste dei Comuni piemontesi.
«Il protocollo – afferma il vicepresidente e assessore regionale agli Enti Locali, Fabio Carosso – offre ai sindaci strumenti importanti per lo svolgimento del loro ruolo di primi referenti della pubblica autorità sul territorio, cui i cittadini mai come ora, si rivolgono per avere informazioni, rassicurazioni, indicazioni, chiarimenti. La collaborazione tra Regione ed Enti Locali permette di non lasciare soli i sindaci e di poterli supportare attraverso l’Unità di crisi nell’applicazione dei provvedimenti governativi e regionali e nella possibilità di assumerne di propri».
«Grazie alla convergenza di tutti i soggetti interpellati, Anci, Anpci, Uncem, Upi e Ali, possiamo ora contare su una gestione dell’emergenza più sicura e più fluida da parte dei Comuni nel territorio di loro competenza – commenta l’assessore regionale alla Protezione civile, Marco Gabusi -, un territorio che i sindaci conoscono benissimo e su cui hanno una sensibilità specifica: come Protezione civile stiamo implementando per loro strumenti utili per conoscere l’andamento dell’epidemia a livello locale, stiamo distribuendo le mascherine per chi ne ha necessità e stiamo rafforzando le relazioni e i contatti utili».
«La collaborazione tra le istituzioni – sottolinea Andrea Corsaro, presidente di Anci Piemonte – ha permesso di arrivare ad un metodo che risulta essere il più efficace possibile per contenere il contagio e ridurre gli effetti dell’epidemia. Un grazie di cuore a tutto lo staff Anci, alle altre rappresentanze degli Enti locali e alla Regione per aver concretizzato questo accordo, con cui andiamo a colmare un buco di coordinamento locale, che andava a creare situazioni pericolose per la sicurezza».
«Il protocollo è molto importante per rafforzare la coesione del sistema istituzionale in una fase molto complessa – dichiara Lido Riba, presidente di Uncem Piemonte -. Ritengo importante e accurato il lavoro che la Regione sta facendo, poiché grazie a questo accordo possiamo strutturare un modello di comunicazione tra Regione ed Enti locali grazie anche a sistemi informativi moderni, digitali, smart. Questi rimarranno anche nella fase che seguirà all’emergenza, sulla quale diamo la disponibilità sin d’ora alla Regione a lavorare, nella cabina di regia che avviamo».
«Un grazie all’Unità di crisi della Regione Piemonte per aver condiviso il protocollo d’intesa con ALI Piemonte e le altre associazioni di Enti Locali – aggiunge il presidente di ALI, Federico Borgna -. Da parte nostra abbiamo chiesto che nell’ultimo comma del documento, quello relativo al monitoraggio del rispetto della normativa sui dati personali, si inviti a creare un gruppo di lavoro composto da esperti che si occupi di supportare l’attività di indagine e comunicazione degli enti locali in questa fase di emergenza».
«L’Associazione nazionale piccoli comuni – dichiara Franca Biglio, presidente nazionale Anpci – condivide l’operato della Regione Piemonte in quanto, anche questo nuovo Protocollo dimostra la volontà di mantenere una comunicazione costante con i piccoli comuni piemontesi. Dall’inizio dell’emergenza Covid 19 l’attività di condivisione e coinvolgimento dell’ANPCI è stata fondamentale per evitare che nessun ente fosse dimenticato».