Rceviamo e pubblichiamo:
“Apprese a mezzo stampa le richieste del Consigliere Domenico Di Filippo all’Amministrazione Comunale di Alessandria in merito alla situazione di AMAG Ambiente non si può fare a meno di notare che non ci sono rilievi sulla qualità e sulla efficienza del servizio, pur essendo l’articolo improntato ad una forte critica sull’operato dell’azienda.
Ora questa circostanza, da un punto di vista aziendale, significa che il lavoro è ben organizzato e che il personale lavora quanto serve, senza sacche di inefficienza o diseconomie. Questo a ben vedere è lo scopo di ogni impresa, non importa se pubblica o privata: produrre beni o svolgere servizi di qualità ad un giusto costo. O forse si pensa che essendo AMAG Ambiente un’azienda a totale capitale e controllo pubblico debba essere per forza inefficiente? Premesso che i primi a rivolgersi allo Spresal sono stati proprio i vertici aziendali per presentare un piano migliorativo della sicurezza agli inizi del loro mandato (spesso si dimentica o, meglio, si fa finta di dimenticare che la vecchia AMIU era fallita e che la nuova AMAG Ambiente doveva ricostruire dalle macerie: mezzi obsoleti e da anni senza manutenzione, organizzazione e ruoli ormai inesistenti, ecc.). Da allora il piano di miglioramento è stato attuato con determinazione rinnovando il parco mezzi, effettuando le necessarie manutenzioni, introducendo apparecchiature innovative, ovviamente tenendo sempre in particolare attenzione la situazione finanziaria dopo gli anni del fallimento.
Oggi, dunque, affermare che i mezzi sono insicuri è una falsità: invitiamo che di dovere a verificare di persona. Troveranno un’azienda sana, con la stragrande maggioranza del personale che compie il suo dovere in un clima assolutamente sereno, con mezzi adeguati al compito e, soprattutto, bilanci assolutamente in regola. L’azienda produce utili che vengono reinvestiti per rinnovare il parco mezzi e le infrastrutture. Certo, qualcuno può ancora faticare ad abituarsi all’idea che far parte di un’azienda pubblica non significa essere per forza inefficienti e che, soprattutto, non ti consente comportamenti non adeguati in termini di sicurezza e serietà professionale.
Altro che “clima d’intimidazione”! Al contrario, l’azienda applica con rigore e senza preferenze quanto disposto dalla normativa, dal contratto di lavoro e dal codice disciplinare: se qualcuno ritiene di essere stato ingiustamente punito si rivolga tranquillamente presso le sedi competenti che la legge mette a disposizione. Da parte nostra siamo assolutamente tranquilli di fare quanto dovuto per garantire che il servizio sia svolto correttamente e che i cittadini vedano il personale di AMAG Ambiente per strada a svolgere il proprio lavoro in maniera professionale e in sicurezza.
Detto questo, si precisa e si è pronti a dimostrare quanto segue:
• non risulta che sia avvenuto alcun infortunio a causa dei mezzi insicuri; analizzando gli infortuni avvenuti si evince, purtroppo, che la maggior parte sono dovuti a disattenzioni o errate manovre del personale;
• è del tutto infondato che piccoli infortuni non vengano denunciati per paura di ritorsioni;
• l’attività di lavaggio e pulizia degli automezzi aziendali è pianificata mensilmente ed eseguita da due addetti sei giorni alla settimana presso l’impianto di lavaggio interno alla sede operativa; • l’azienda ha categoricamente proibito di sovraccaricare i mezzi oltre i limiti imposti dal codice della strada: su un lavoratore lo fa rischia del suo in quanto viene meno alle regole di sicurezza aziendale.
Palesemente falsa e grave è, poi, l’affermazione secondo cui siano stati attribuiti aumenti di livello per simpatie: dall’inizio della vita di AMAG Ambiente sono stati attribuiti un numero limitatissimo di livelli in casi ovvi e incontestabili (con precisione 4 passaggi dal 1° al 2° o dal 2° al 3° livello, ovvero i livelli più bassi, ed un caso dal 5° al 6° dopo una regolare selezione con tanto di osservatori sindacali). L’azienda ha, inoltre, adottato un sistema di valutazione basato su criteri ben definiti e oggettivi e questo è l’unico criterio seguito in AMAG Ambiente: tutto il resto è polemica faziosa e strumentale.”