ROMA (ITALPRESS) – “Il centrodestra è unito e tale rimarrà, il governo gode di buona salute. Ho appena parlato con entrambi, siamo d’accordo per vederci il 30 agosto per fare il punto sulla ripresa e stabilire le priorità in vista della Finanziaria.
Manovra economica, sicurezza, crescita, abbassamento del costo del denaro. Questi sono gli impegni in vista dell’anno che verrà. Poi anche nomine Rai, indicazione del nome del commissario europeo e dossier carceri, materia sulla quale siamo molto attenti”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, in merito all’incontro di ieri in Puglia tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini.
“E’ un incontro conviviale, erano entrambi in Puglia e si sono visti, ci sono le famiglie, gli amici… Si fanno troppi retroscena su cose assolutamente normali. Di tutto parleremo insieme il 30 agosto”, sottolinea Tajani, che sull’eventuale riforma della cittadinanza spiega: “Non è un tema dell’agenda di governo e non c’è nulla di male nell’avere posizioni diverse su alcuni argomenti tra partiti che pure sono alleati e leali. Se avessimo tutti la stessa idea su tutto, saremmo un partito unico.
Si può essere nel centrodestra e avere visioni diverse su alcuni nodi. Non è debolezza, è forza: si allarga il campo dei potenziali elettori”.
“Noi non siamo vicini o, peggio, a traino della sinistra. Tantomeno facciamo “inciuci”. Tutto quello che pensiamo lo diciamo, ci muoviamo alla luce del sole – dice ancora il vicepremier -. Sullo ius scholae la nostra posizione è la stessa da molto tempo. Berlusconi era favorevole, e a destra non era un tabù. Non è un argomento di sinistra, è una presa d’atto rispetto a una realtà che cambia. E noi non abbiamo nessuna intenzione di lasciare alla sinistra una posizione che è e può essere anche di centrodestra. I diritti non sono della sinistra, sono di tutti”.
“Ora le priorità del Paese sono altre – aggiunge Tajani -. Ma discuteremo proposte equilibrate prima di tutto con i nostri alleati, poi se altri vogliono collaborare e aggiungersi, ben vengano. Il Parlamento ha la possibilità di confrontarsi su un tema così attuale. Nessuno può dire all’altro “non devi parlare di questi temi o fai un favore alla sinistra”: non prendiamo lezioni su come ci si oppone alla sinistra e non rinunciamo ai nostri principi. Non lo accettiamo. Possiamo pensarla diversamente, ma ciascuno può presentare proposte, non è un tema che riguarda l’agenda di governo”.
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