Saranno 6, in tutta la Regione, e garantiranno prestazioni sanitarie gratuite a favore degli animali delle persone in carico ai servizi sociali.
L’iniziativa
Una vera e propria pietra miliare per quanto riguarda il sostegno sociale alle fasce deboli con animali di affezione: è quella che ènata in Piemonte grazie all’iniziativa dell’assessore regionale con delega, prima in Italia, al Benessere Animale, Chiara Caucino, da sempre impegnata nel sostegno alle fragilità e nell’aiuto agli ultimi.
A metà dicembre è stato dato il via libera agli ‘Ambulatori veterinari sociali’, un primo passo verso la mutua per gli animali, a cui Caucino sta pensando di arrivare per gradi.
Gli ambulatori
Quella che nascerà in Piemonte sarà una novità assoluta: 6 ambulatori veterinari sociali e ogni area avrà una Asl capofila che gestirà il progetto. Si tratta di numeri importanti perché gli ambulatori serviranno le 260.000 persone in carico ai servizi sociali, buona parte delle quali possiede un animale d’affezione.
Gli ambulatori garantiranno le prestazioni di base e saranno operativi entro il 30 giugno del 2023.
Il dato
In Italia, secondo i più recenti rapporti Censis ed Eurispes, gli animali da compagnia sono 32 milioni tra cui oltre 14 milioni di cani e gatti e il 39,5% degli italiani ha almeno un animale domestico.
In Piemonte i soli cani censiti all’anagrafe canina raggiungono le 800.000 unità e quindi si stima la presenza di un cane ogni cinque residenti piemontesi.
Le parole
Il presidente della Regione Alberto Cirio ha detto che “i nostri animali sono un valore prezioso per ognuno di noi e ancor più per persone disagiate. Proprio per questo è importante garantirne le condizioni di benessere”.
L’assessore Caucino ha spiegato la misura che ha in testa da tempo: “E’ noto fin dall’antichità che gli animali da compagnia rivestono un importante ruolo terapeutico, in particolare per i soggetti fragili. Inoltre, dopo la pandemia, la profonda crisi economica ha inciso pesantemente sugli stati di bisogno seguiti dai servizi sociali piemontesi. Gli obiettivi di questa misura sono molteplici: evitare gli abbandoni degli animali ed evitare che situazioni igienico-sanitarie critiche possano peggiorare ulteriormente la situazione delle persone. Il Piemonte si conferma, con questa misura, sempre di più una regione amica degli animali e dei loro padroni, specie quelli più in difficoltà”.