In Piemonte le piante esotiche rappresentano il 12% della flora regionale. Sono 62 le specie invasive rinvenute sul territorio accusate di alterare l’habitat e di ridurre il livello di biodiversità. A Torino, un convegno per fare il punto sui danni ambientali, economici e sulla salute pubblica delle piante esotiche invasive.
Si è svolto presso il Centro Incontri della Regione Piemonte il convegno “Piante esotiche invasive: dalla prevenzione alla gestione”, organizzato da Regione Piemonte e Gruppo di Lavoro Specie vegetali esotiche. L’appuntamento ha richiamato l’attenzione di circa 350 rappresentanti del green piemontese, accogliendo dottori agronomi e forestali, professionisti e tecnici del settore, vivaisti e cittadini. «La partecipazione riscontrata oggi testimonia la rilevanza del tema – ha commentato l’Assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia –. La Regione è attenta alla diffusione delle invasive e ai loro impatti sulla biodiversità, per questo nel maggio 2012 ha istituito un gruppo di lavoro dedicato che si occupa di gestire le piante alloctone, prevenendone l’invasione e limitando il danno ecologico ed economico causato da quelle specie che sono entrate e si sono estese sul territorio regionale».
Le specie vegetali esotiche invasive in Piemonte
Nell’ambito vegetale, per esotica si intende una specie o sottospecie introdotta in un nuovo territorio al di fuori del naturale areale di distribuzione. Secondo una recente rivelazione demografica, in Piemonte le piante esotiche rappresentano il 12% della flora regionale. Sono 62 le specie invasive rinvenute sul territorio accusate di alterare l’habitat invaso: si moltiplicano rapidamente, aiutate dal vento che ne disperde i semi, e si adattano a diversi tipi di suolo, occupando campi agricoli e città, bordi strada e argini dei fiumi. Col tempo, le invasive portano all’estinzione delle specie locali e riducono il livello di biodiversità. Attaccano le colture agrarie, ma sono presenti anche in città dove danneggiano marciapiedi e monumenti: ovunque portano un aumento dei costi di manutenzione e gestione del territorio. Alcune specie sono particolarmente nocive per l’uomo perché possono provocare allergie e irritazioni cutanee, e tossiche per gli animali.
Molte specie sono state introdotte intenzionalmente (71,2%), come le piante ornamentali, altre (28,8%) raggiungono il territorio trasportate accidentalmente per via aerea o marittima, dai camion o dai vagoni dei treni.
L’emergenza rappresentata dalle piante invasive per l’ambiente, per l’economia e per la salute pubblica, ha spinto il Consiglio dell’Unione europea ad approvare nuove misure per bloccare l’accesso di piante, animali o insetti esotici “invasivi” e ha chiamato gli Stati membri a coordinare i loro sforzi per eliminarli dal territorio comunitario.