Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Casale Monferrato.
“Trasferimenti, fondi nazionali ed europei, strumenti per la bonifica, patto di stabilità, incentivi, tutela previdenziale, ricerca. Questi gli obiettivi, concreti, su cui ha puntato l’assessore all’Ambiente Luca Gioanola nell’incontro di mercoledì 3 dicembre, all’Anci di Roma, durante la riunione preliminare alla Conferenza unificata Stato – Regioni – Autonomie locali, che si svolgerà il 10 dicembre con all’ordine del giorno il Piano Nazionale Amianto.
Accompagnato dal dirigente del settore Tutela Ambiente del Comune di Casale Monferrato, Piercarla Coggiola, l’assessore ha spiegato come: ‘Questi temi dovranno essere i reali obiettivi a cui puntare nell’immediato futuro. Obiettivi che potranno essere raggiunti partendo dalle priorità indicate dall’Anci: sensibilizzazione sul tema e una mappatura su tutto il territorio nazionale più corrispondente alla realtà. I manufatti di amianto, infatti, sono presenti in tutta Italia e nel resto nel mondo. Casale e il Monferrato sono avanti in termini di sensibilità, piani di azione su tutta la filiera, dal censimento allo smaltimento, sulla tutela della salute e dell’ambiente e sulla valorizzazione del territorio, oltre all’impegno proattivo sulle tematiche sanitarie, di ricerca e della tutela previdenziale’.
‘Oggi il territorio casalese, proprio perché sensibile e attivo – ha proseguito l’assessore Gioanola -, è consapevole delle problematiche e delle soluzioni, quindi tra i più sicuri a livello nazionale. Lo stesso, purtroppo, non si può dire per tanti territori nazionali e internazionali, dove la disinformazione sul tema lascia i cittadini, le imprese e le istituzioni con pochi strumenti e iniziative concrete. Non a caso, infatti, i siti nazionali censiti attualmente sono certamente sottostimati, e alcune Regioni non hanno neppure ancora trasmesso i dati: tra queste ce ne sono alcune dove, è fatto di cronaca, ci sono svariati casi di abbandono di amianto’.
All’incontro erano presenti, oltre all’Anci e al Comune di Casale Monferrato, la Provincia di Torino e i Comuni di Broni (unico Sin – Sito d’Interesse Nazionale, oltre a Casale), Bologna, Catania, Firenze, Roma e Torino.
‘Casale Monferrato, per la sua unica esperienza e professionalità – ha sottolineato ancora l’assessore Luca Gioanola – è, su tutti i fronti, avanti su questo tema. Quindi abbiamo portato la testimonianza e lo storico delle attività svolte sul territorio, ricordando anche il Sindaco Riccardo Coppo, ed evidenziando i punti focali da raggiungere e ottenere nell’immediato futuro. Punti centrali di interesse non solo per il nostro territorio monferrino, ma per tutto il territorio nazionale!’.
Nel dettaglio, il Comune di Casale Monferrato ha sottolineato i seguenti punti:
– fondi per il completamento delle bonifiche (almeno altri 52milioni di euro, per il SIN di Casale Monferrato)
– richiesta di svincolo dal Patto di Stabilità per 10 anni (la spesa sanitaria è maggiore di quella delle bonifiche)
– legge che preveda importanti e significativi incentivi fiscali per chi bonifica e che renda obbligatoria la bonifica in tempi certi per i manufatti di amianto deteriorati
– attivazione, a livello nazionale, dei riconoscimenti previdenziali ai familiari dei lavoratori, e successivamente ai cittadini che sono stati soggetti ad esposizioni ambientali
– chiarezza e definizione dei censimenti. Devono essere il più possibile pianificati in modo da rispondere alla reale presenza di manufatti, di materiale. Necessario un confronto tra i risultati ottenuti dai censimenti e le ispezioni aeree. La necessità di avere fondi sufficienti per garantire l’interpretazione corretta dei dati e l’elaborazione degli stessi, per l’attivazione delle azioni conseguenti. Su questo punto è stato portato l’esempio di Casale Monferrato, dove l’attività di analisi degli esiti dei censimenti la conduce l’Asl, che, per farlo, manifesta la necessità di fondi adeguati
– attivazione di nuovi trasferimenti, fondi europei, fondi statali. Riattivazione con potenziamento dell’incentivazione per la sostituzione dell’amianto con il fotovoltaico.
– promozione di campagne di informazione sugli obblighi di manutenzione e di bonifica e applicazione del DM del 94. Monitoraggio e controlli periodici dei manufatti esistenti, Monitoraggio e controlli sulle bonifiche
– finanziamento di un fondo a disposizione dei Comuni per affrontare le spese di bonifica in via sostitutiva dopo le ordinanze, se i proprietari dei fabbricati non eseguono i lavori o non sono più individuabili (fallimenti, capannoni abbandonati…)
– controllo e definizione di un albo di aziende abilitate che tenga conto anche delle condizioni lavorative e di messa in sicurezza degli operatori e del cantiere. Incentivi, facilitazioni, forme di convenzione con le aziende abilitate
– incentivazioni delle bonifiche di tutti i tipi di amianto, specie il materiale friabile, finora non oggetto di finanziamento (si finanziano le coperture o nel Sin di Casale gli “utilizzi impropri” (c.d. polverino), ma non si tiene conto della diffusione delle coibentazioni nei fabbricati di ogni tipo (tubi caldaie, rivestimenti)
-necessità di avere le discariche nelle varie Regioni. Affinché, sull’esempio di Casale Monferrato, anche gli altri territori nazionali possano procedere a una più efficace bonifica con un corretto monitoraggio dell’intera filiera.
– accordi con Arpa e Asl e velocizzazione delle procedure
– conferenze, comitati, tavoli istituzionali convocati con cadenza periodica, non soltanto in prossimità di emergenze. Definizione di un cronoprogramma
– Chiarezza sulla filiera: censimento-segnalazioni-esposti, bonifica, ritiro, smaltimento
– portare a compimento il sofferto disegno di legge 1345 sui delitti contro l’ambiente e i disastri ambientali
«Da parte di Anci – ha concluso l’assessore Gioanola – il primo obiettivo da perseguire, come detto, è la mappatura a livello nazionale, con parallele azioni di sensibilizzazione a livello nazionale, messa in evidenza anche delle azioni più semplici come le bonifiche in proprio e i kit. Un primo importante passo, ma ora si dovrà andare avanti spediti: grazie anche alla nostra esperienza in fatto di bonifica, ricerca, tutela e valorizzazione dell’ambiente, che abbiamo messo a disposizione ‘.
Soddisfatto anche il sindaco Titti Palazzetti: ‘Casale Monferrato è la città simbolo della lotta all’amianto e per questo motivo, in modo condiviso e collaborativo, ci si dovrà impegnare tutti affinché il nostro modello, fatto di bonifica, ricerca e sperimentazione, possa diventare il prima possibile più facilmente praticabile e trasferibile.'”