Ieri pomeriggio, nell’atrio del Cinema Galleria, è proseguito il percorso bianco con un ricchissimo programma.
A presentare i molti relatori e le molte tematiche, Nuccio Lodato, con letture di Loretta Ortolani e Riccardo Barena.
Rossano Pestarino, ha presentato la sua raccolta di poetica “Lingua che non so” pubblicato nel 2014. L’autore, filologo, descrive nelle sue poesie i paesaggi, prettamente innevati, la cupezza della neve è usata come metafora per definire un foglio, e tutti gli elementi del paesaggio le penne, che scrivono e modificano il foglio bianco che copre il paesaggio. Nelle sue opere viene anche affrontato il tema di chi non c’è più, contraddistinto dal paesaggio del mare.
Sono state lette alcune poesie del libro da Riccardo Barena.
Il secondo relatore è stato Giuseppe Polimeni, linguista che ha presentato “I nomi ne I Promessi Sposi”. Nel libro viene descritta la cura manzoniana nei nomi sia dei personaggi sia dei luoghi, contrariamente a quanto viene scritto da Manzoni all’inizio del romanzo, dicendo appunto che i nomi sono accidenti e non cambiano la storia.
Alcuni passi del romanzo, letti da Loretta Ortolani, mettono in evidenza l’importanza dei nomi, ad esempio L’Innominato, che rimane nell’ incognito per tutto il romanzo, oppure Don Rodrigo che innesca la paura di Don Abbondio.
Ma non solo i personaggi, anche i luoghi, come per esempio la locanda dove Renzo alloggerà una notte a Milano, L’osteria della Luna Piena, Renzo dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo confessa la propria identità.
Il linguista in fine aggiunge, che il nome, nel romanzo , ha un aspetto fondamentale per la storia.
Il terzo ospite del pomeriggio è stato Antonio Sacchi, esperto di beni culturali, che accompagnato da Nuccio Lodato ha voluto parlare del deterioramento della cultura, che può e deve essere un punto di partenza .
L’esperto ha aperto il dibattito con questa frase ” Ci troviamo in un luogo non luogo” ( riferendosi al Cinema Galleria chiuso), e sottolineando il deterioramento della cultura in generale. L’obbiettivo principale ha aggiunto è rialzare le strutture fisiche, come le biblioteche e i cinema, per poter offrire una cultura come servizio ai cittadini.
Ha espresso parole dure sui cittadini definendoli “abitanti del posto ma non cittadini”, questo perché il cittadino è cambiato in modo umano.
Lo storico Giorgio Politi, ha proseguito affiancato da Nuccio Lodato, il pomeriggio di riflessione.
Le tematiche proposte dallo storico sono state la crisi della storia e la crescita di un nuovo modello di storia, che viene ormai visto come lingua morta.
Secondo Politi i cambiamenti sulla storia sono anche portati da un deterioramento dei progetti futuri, come un treno guidato da nessuno.
Successivamente è stato presentato il libro “La voce sonorità e pensiero le origini della cultura europea”, di Sabina Crippa ,storica delle religioni.
Il libro riprende il concetto di riguadagnare gli orizzonti della comunicazione .
Alessandro Venticinque
foto di Leonardo Saggiorato