E’ corsa alla pasta Made in Italy che utilizza solo grano nazionale con gli acquisti che sono cresciuti in valore del 13% nel 1° semestre 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, trainata dalla tendenza dei consumatori a cercare prodotti di origine nazionale per sostenere l’economia ed il lavoro sul territorio nazionale, in un momento di difficoltà.
Sono i risultati emersi da un’analisi Coldiretti su dati Ismea diffusa per il World Pasta Day (Giornata Mondiale della Pasta) celebrato il 25 ottobre in tutto il mondo.

Si registra anche un ritorno alle tagliatelle fai da te in quasi una famiglia su tre (30%), dove si prepara pasta semplice o ripiena fatta in casa durante l’anno con un ritorno in cucina spinto dalla ricerca di qualità della vita, ma anche dal caro prezzi, con la passione per il matterello che ha contagiato anche i giovani 18-34 anni (35%).

Sul territorio

Al Nord Ovest il 24% dichiara di preparare la pasta in casa (Nord Est 38%, Sud 35%, Centro 28%, Isole 20%). Il risultato è che oggi 4 pacchi di pasta su 10 (40%) venduti in Italia utilizzano solo grano duro coltivato ‘in casa’. Per acquistare la vera pasta ‘Made in Italy’ 100% basta scegliere le confezioni che riportano le indicazioni “Paese di coltivazione del grano: Italia” e “Paese di molitura: Italia”.
Questa nostra Italia che, secondo i dati Istat, è il paese con il più elevato consumo annuo di pasta a testa (23,1 kg) davanti a Tunisia (17 kg), Venezuela (12), Grecia (11,4), Cile (9,5), Usa (8,8), Argentina (8,6) e Iran (8,5). Non c’è traccia, in classifica, del ‘fenomeni nord-europei’ che, si sa, mangiano piuttosto male. Ma danno lezioni su tutto. 

Le parole

Ecco l’opinione del presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco: “Si registra un ritorno al passato. Si cercano con attenzione le farine, magari utilizzando quelle degli antichi grani storici italiani, e quando non è possibile far da soli, si cerca sullo scaffale la di pasta che garantisce l’origine nazionale al 100%”.

E quella del direttore Roberto Bianco: “Una vera e propria svolta patriottica. Considerando che, nei primi 7 mesi del 2023 sono aumentate del 530% le importazioni dal Canada, dove si coltiva con regole vietate in Italia, la risposta di italianità dei consumatori induce ad investire sulla nostra agricoltura, riducendo la dipendenza dall’estero”. 

La produzione 

In Italia si producono 3,6 milioni di tonnellate di pasta per un valore complessivo che sfiora i 7 miliardi di euro, con 200.000 aziende agricole italiane impegnate a fornire grano duro di altissima qualità, pagato il 25% in meno rispetto allo scorso anno.
L’Italia è 1^ in Europa e 2^ al mondo nella produzione di grano duro destinato alla pasta, con una stima di una produzione attorno ai 3,8 miliardi di kg su 1,3 milioni di ettari che, senza adeguato guadagno, rischiano di essere abbandonati con effetti economici, ambientali e sociali.

 

 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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