Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato:
Gli abitanti e i turisti del Savonese, di gran parte dell’Alta Langa, delle Valli Bormida e Uzzone e di parte del Basso Monferrato potrebbero presto svegliarsi con l’amara sorpresa di un gigantesco impianto eolico giusto davanti agli occhi. Sette pale di grandi dimensioni, alte oltre 200 metri, che il progetto gestito dall’azienda Windtek di Torino intende collocare al confine fra la Liguria e il Piemonte, nei territori dei Comuni di Cairo Montenotte (SV), Cengio (SV) e Saliceto (CN).
Le aree individuate sulle alture di Monte Cerchio, non lontano dai ruderi del castello del Carretto, garantirebbero l’impatto particolarmente invasivo dell’iniziativa, destinata a stravolgere del tutto la percezione paesaggistica di luoghi già da tempo apprezzati per la gradevolezza degli orizzonti e per un modello di sviluppo improntato alla qualità della vita a diretto contatto con l’ambiente naturale.
Le associazioni firmatarie del presente comunicato, insieme a privati cittadini e agli enti locali interessati, hanno espresso forti perplessità e pareri negativi alla realizzazione, rilevando altresì informazioni carenti, imprecise o non veritiere che accompagnano l’intero progetto. Dai dettagli emersi in fase di approfondimento, infatti, è risultato che il posizionamento delle sette pale eoliche sovrasterebbe addirittura la punta più elevata dell’Alta Langa, cioè gli 896 metri sul livello del mare di Mombarcaro. E non è finita: il cantiere necessario per la collocazione richiederebbe una durata formalmente stimata in 30 mesi, con incremento significativo del traffico pesante, invasivo sbancamento dell’area, consumo di suolo per le opere accessorie, come una strada di accesso lunga oltre 3 km.
Spiegano gli esponenti delle associazioni firmatarie: “È un progetto che va respinto con fermezza, le criticità sono molteplici. Le installazioni non tengono in considerazione le distanze previste per legge dai beni paesaggistici vincolati. Esprimiamo la preoccupazione che interventi talmente eccessivi possano giustificare, nel futuro, eventuali e ulteriori ampliamenti degli impianti, per effetto di una destinazione eolica dell’area già compromessa”.
E ancora: “Enormi dimensioni strutturali, eclatante influenza sugli equilibri territoriali, ecosistema, fauna, paesaggio e vivibilità. Estese inesattezze, dal punto di vista progettuale e nell’analisi economica. È uno scenario che restituisce l’impressione di essere stato espressamente elaborato nel contesto della corsa agli incentivi per le energie rinnovabili. Esaurire in tal modo le risorse del territorio è un approccio improntato allo sfruttamento; non è compatibile con lo sviluppo turistico sostenibile espresso nel recente protocollo di intesa fra 24 Comuni delle Valli Bormida ed Erro, con un anello di 190 km di sentieri e percorsi interconnessi, destinati a valorizzare quelle aree dal punto di vista socioeconomico e ambientale”.
Associazione Nazionale Italiabio
Associazione per la Rinascita della Valle Bormida ODV
Associazione Progetto Vita e Ambiente
La Porta sulle Langhe Società Cooperativa di Comunità
La Prima Langa – Osservatorio per il Paesaggio delle Valli Alta Bormida e Uzzone
La Via Aleramica APS
LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli – Delegazione Genova
Parco Culturale Alta Langa associazione no-profit
Valle Bormida Pulita
WWF Italia – Delegato Liguria