Sono trascorsi 10 anni da quando i Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato sono stati inseriti nella lista Patrimonio Unesco. Scenari magnifici dati da un susseguirsi dolce e sinuoso di colline puntellate da vigneti, antichi borghi circondati da campi, castelli medievali arroccati su piccole alture, chiesette di origine romanica, casali e cantine di tradizione secolare.
Un territorio di eccezionale bellezza, riconosciuto “paesaggio culturale” grazie all’antica e autentica arte della vinificazione, evoluta nei secoli, ormai fulcro della vita economica e sociale del territorio, straordinaria testimonianza di interazione tra l’uomo e il suo ambiente naturale.
Un patrimonio che si appresta a celebrare il proprio Decennale con una serie fitta di eventi, iniziata nel corso del fine settimana appena trascorso, con l’inaugurazione ufficiale, ad Alba, del Museo dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato e la straordinaria preview, ad Asti, della mostra fotografica “La meraviglia Unesco di Langhe Roero e Monferrato” ospitata negli eleganti ambienti di Palazzo Mazzetti.
Il Museo dei Paesaggi Vitivinicoli, alla cui inaugurazione del 5 maggio hanno collaborato il Comune di Alba e Vinum, è un progetto finanziato a valere sui fondi della legge 77/2006 E.F 2021 del Ministero della Cultura e nasce dalla volontà di condividere con il pubblico l’unicità di questo paesaggio vivente, attraverso un’esperienza immersiva dove contenuti multimediali, elementi tattili e importanti documenti si incontrano in un ambiente che valorizza l’eccezionalità del patrimonio dei territori di Langhe Roero e Monferrato.
“La Meraviglia Unesco di Langhe Roero e Monferrato” è l’intensa mostra fotografica i cui scatti sono il frutto del lavoro di 3 fotografi locali – Enzo Massa, Carlo Avataneo, Enzo Isaia – che hanno saputo immortalare con le proprie immagini la vera essenza di questi luoghi meravigliosi, Patrimonio UNESCO.
Le parole
Così Gian Mario Ricciardi, curatore della mostra: “Tre grandi fotografi: un volo unico e raro, tra le oltre 50 sfumature del verde. Un “viaggio” tra cieli straordinari, ricchi di cirri bianchi, grigi, chiari e poi, improvvisamente, scuri. Lì, tra le piccole rientranze delle nubi, ci sono centinaia d’anni di ansia passati a scrutare molto al di là dell’ombra delle colline per capire se il raccolto aveva ancora una volta cacciato la grandine”.
Info
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