“A distanza di mesi, nonostante che l’Unione Europea abbia consentito di erogare il 70% dei contributi comunitari, a titolo di anticipo, entro il 30 novembre 2015, ci si trova nella situazione che oltre un quarto delle aziende non ha ricevuto alcun pagamento spettante. Nel frattempo si avvicina la scadenza del 16 maggio per presentare le domande 2016 e il malfunzionamento della macchina burocratica e la complessità delle procedure sta rallentando notevolmente gli adempimenti a carico delle aziende impedendo, di fatto, la presentazione delle nuove richieste”. Lo denuncia il Comitato Direttivo di Confagricoltura che ha approfondito la questione dei ritardi e delle difficoltà che si incontrano nella gestione delle ‘domande Pac’ degli agricoltori.
Per le domande presentate il 15 giugno 2015 – spiega Confagricoltura – era possibile versare l’anticipo del 70% tra il 16 ottobre ed il 30 novembre, ed il saldo a partire dall’ 1 dicembre 2015 (fino alla data limite del 30 giugno 2016). Ad oggi, quasi 3 aziende su 10 non ha ricevuto neppure un euro.
Le domande 2016 vanno presentate entro il 16 maggio – ricorda l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – . Attualmente, esclusa la platea dei piccoli produttori che hanno modalità specifiche, sono state presentate appena il 10% delle richieste. La complessità delle procedure ed il sistema a singhiozzo stanno rallentando il flusso delle richieste, con ritardi che si sommano a ritardi. Il Comitato Direttivo Confagricoltura auspica che il ministro Martina possa avviare le procedure per una dilazione nella presentazione delle domande 2016.
“Il malfunzionamento di Agea, degli organismi pagatori regionali, delle stesse Regioni che non hanno ancora emanato i bandi per l’attivazione delle misure individuate dai piani di sviluppo rurale, creano una situazione inaccettabile e insostenibile – osserva Confagricoltura -. Serve più tempo ma, soprattutto, occorre un cambio di passo reale nell’ottica della sburocratizzazione e del reale snellimento degli oneri a carico delle aziende agricole”.
“I ritardi nei pagamenti e nella gestione delle pratiche – conclude Confagricoltura – si traducono in ritardi competitivi con le imprese degli altri Paesi europei dove le Pubbliche Amministrazioni sono in grado di gestire la presentazione delle domande senza affanni e di erogare nei termini i contributi previsti dai regolamenti comunitari”.