“Fare ricerca di base vuol dire anche studiare la letteratura prima di iniziare la sperimentazione, fare i calcoli e analizzare statisticamente i dati emersi”. Descrive così la prof. Simona Martinotti una parte di attività lontana dal laboratorio, che pochi conoscono ma che risulta fondamentale per raggiungere risultati concreti.
I dati emersi dagli studi vanno analizzati per attribuire loro un significato utile all’obiettivo ultimo della ricerca, ovvero migliorare le cure per il paziente. Anche questa attività è quindi parte integrante del lavoro che viene svolto dal team di esperti del Laboratorio di Ricerca Preclinica inserito all’interno della Struttura Laboratori di Ricerca integrata tra l’Azienda Ospedaliera di Alessandria e l’Università del Piemonte Orientale, che afferisce al Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI) diretto da Antonio Maconi.
IL METODO DI LAVORO
“Si parte da un’idea – ha spiegato Martinotti – poi però i dati potrebbero non coincidere con quell’ipotesi iniziale e quindi bisogna ripartire dalla letteratura: i dati non sono mai sbagliati, ciò che è sbagliato è il nostro approccio, il punto di vista con cui li stiamo osservando”. In particolare all’interno di questo laboratorio i ricercatori stanno cercando di trovare una nuova miscela sinergica tra sostanze naturali e farmaci già in uso per la terapia del mesotelioma che sia più efficace in termini di citotossicità sul tumore, ma meno aggressiva sull’organismo. “Spero che nei prossimi mesi i nostri dati diano ragione alle nostre ipotesi” ha concluso.