L’Italia riesce a recuperare solo l’11% dei 300 miliardi di litri di acqua che ogni anno cadono sul territorio nazionale. Uno spreco pari all’89%, del tutto inaccettabile in un paese a forte rischio desertificazione e con cronica carenza d’acqua in alcune aree.
L’obiettivo dei prossimi anni è di arrivare al 50%, ma la strada da fare è molta. Però in questo modo si riuscirà a rispondere alla siccità che abbiamo vissuto negli ultimi anni e ai fenomeni atmosferici violenti, trattenendo l’acqua. Serve uno sforzo generale, soprattutto da parte delle istituzioni. Questo, in sintesi, il pensiero del presidente Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco, espresso in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua (22 marzo). Il filo conduttore è stato “Water for peace”, perché l’acqua è risorsa capace di portare la pace, ma anche la guerra.

L’oro blu

Bisogna partire dalla consapevolezza che il “bene acqua” non è illimitato ed è soggetto ad un sempre maggior consumo. L’agricoltura, la sanità, il cibo, i sistemi energetici, la produttività economica e l’integrità ambientale sono elementi che dipendono dalla corretta gestione dell’acqua: è pertanto fondamentale agire per farlo rimanere un diritto umano collegato ad ogni aspetto della vita.

In Italia

Quasi 9 litri di pioggia su 10 non vengono raccolti. Il cambiamento climatico porta, invece, alla necessità di conservare l’acqua. Per questo è urgente realizzare piccoli invasi, a basso impatto ambientale, di trattenuta e accumulo: solo così potremo garantire stabili riserve idriche, sempre più preziose, garantendo una migliore gestione del territorio, anche in termini di prevenzione.

Le parole

Il direttore Coldiretti Roberto Bianco sostiene: “Non è potere dell’uomo far piovere, ma lo è fare una politica seria di gestione delle acque. Dobbiamo promuovere l’uso sostenibile dell’acqua, non sperare nel cambio del meteo. È necessario gestire le riserve in modo oculato dando priorità, in questa fase, a garantire l’acqua potabile; poi quella per l’agricoltura e, in subordine, quella per la produzione di energia idroelettrica”.

 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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