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Varca la soglia dei 100 mila euro l’impegno di spesa disposto dalla Regione Piemonte per la prevenzione contro il gioco d’azzardo. Un investimento in linea con quello dello scorso anno, giustificato dai 1.400 pazienti attualmente seguiti da specialisti per combattere la ludopatia. Da Torino si dicono fiduciosi per una possibile inversione di tendenza, specie adesso che alla legge regionale (vietata la collocazione di apparecchi per il gioco in locali che si trovino ad una distanza non inferiore a 300 metri per i Comuni fino a 5 mila abitanti e non inferiore a 500 metri per i Comuni oltre i 5 mila da istituti scolastici, luoghi di culto, ospedali) si affiancano le norme locali. Il Comune di Novi Ligure si è già attivato per ordinare limitazioni temporali all’esercizio del gioco tramite gli apparecchi elettronici. “Si tratta – spiega il sindaco Rocchino Muliere – di un provvedimento necessario per combattere la diffusione del gioco d’azzardo patologico”. Le sale giochi dovranno restare chiuse dalle ore 12.30 e fino alle 14.30, orario di uscita degli studenti dalle scuole, proprio come le slot machines dei locali. Che, in questo caso, dovranno essere disattivate anche dalle 7.30 alle 9.00 e dalle 12.30 alle 14.30. Da Piazza Dellepiane non confermano, ma si tratta ancora di un esperimento in fase embrionale. Anche perché un’attività commerciale – che in questi orari potrebbe chiudere già di routine – ha la possibilità di agire per vie legali (anche su scala nazionale non si esclude questa possibilità) con tutte le difficoltà del caso. Ad ogni modo, nel primo mese di sperimentazione – come osservato sul campo -, questo provvedimento è stato rispettato.

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