L'ingresso del carcere di Novara

Pomeriggio da dimenticare, quello di venerdì scorso al carcere di Novara. Fuoco e rabbia. Ancora un fatto violento che avrebbe potuto avere tragiche conseguenze se l’intervento degli Agenti di Polizia Penitenziaria non fosse stato tempestivo e provvidenziale.

Il fatto

La narrazione è di Mario Corvino, vice segretario regionale Sappe, che ricostruisce così la vicenda: “Un detenuto straniero, con evidenti problemi psichiatrici, già protagonista di fatti simili in precedenti detenzioni in altre carceri, ha dato in escandescenza, creando una serie di problemi. Prima ha dato fuoco ad alcuni oggetti che aveva in cella, poi ha distrutto la finestra ed il tavolo a disposizione, quindi ha tentato di salire sul tetto. Alcuni poliziotti sono intervenuti per spegnere l’incendio e portare fuori dalla cella l’uomo, fermando il suo tentativo di salire sul tetto. L’episodio va contestualizzato in una realtà operativa precaria. Il carcere di Novara, per la presenza di detenuti difficile e per la grave carenza di organico, è una polveriera e merita la giusta attenzione da parte dei vertici dell’Amministrazione penitenziaria”. 

La denuncia del sindacato

Per Donato Capece, segretario generale SAPPE, “… la via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi sarebbe quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena e del ruolo del carcere. Certamente non indulti o amnistie, ma espellere gli stranieri detenuti in Italia, per fare scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di origine, potrebbe già essere una soluzione, come riaprire gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (ex manicomi criminali, ndr) dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, presenti nel circuito detentivo ordinario. La Polizia Penitenziaria è veramente stanca di subire quotidianamente gratuite violenze per l’incapacità di una Amministrazione che non riesce ad intercedere ai livelli politici competenti, anch’essi sicuramente non esenti da gravi responsabilità”.

La solidarietà ai poliziotti 

Davvero impietosa la denuncia di Capece, che ha espresso solidarietà ai colleghi, spendendo parole di apprezzamento per la professionalità, il coraggio e lo spirito di servizio dimostrati dai Baschi azzurri di Novara: “Tutti i giorni i poliziotti penitenziari devono fare i conti con le criticità e le problematiche che rendono sempre più difficoltoso lavorare nella prima linea delle sezioni detentive delle carceri, per adulti e minori. Servono nuove assunzioni nel Corpo, corsi di formazione e aggiornamento professionale, nuovi strumenti operativi come il taser, kit anti aggressioni, guanti anti-taglio, telecamere portatili. Cose promesse da mesi di cui non c’è traccia”.

 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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