Certo, sapere che le auto – forse – non attraverseranno più Corso Roma sfrecciando fa piacere, ma chi vorrebbe una città più pulita e a misura di persone non può di certo esultare: il provvedimento riguarda un totale di 17 vie, alcune delle quali chiuse solo in determinati tratti, ed è stato fatto (come tutti gli interventi sulla viabilità cittadina nell’ultimo ventennio) al di fuori di un progetto a lungo termine di città sostenibile.
Come già accaduto in passato, insomma, la chiusura al traffico di singole vie è un provvedimento puramente simbolico che non modifica la viabilità urbana.
Forse l’estate del covid19 ci farà assaporare il piacere di cenare all’aperto e di passeggiare senza preoccuparci di condividere la strada con le auto, ma solo in una ristretta zona della città, spesso raggiungibile solo con un mezzo proprio e a motore.
Forse i dehors aiuteranno i gestori dei locali a superare le difficoltà dei mesi di lockdown, ma sono previste all’interno di questi provvedimenti una reale diminuzione dell’uso dell’auto e una prospettiva di miglioramento dell’aria e della vita?
Purtroppo ci sembra evidente che non sia così.
Come ripetiamo a partire dall’avvio della campagna Alessandria SiCura, e come chiedono le oltre 1000 persone che hanno già aderito alla raccolta firme e quelle che stanno continuando a farlo, è necessario un progetto a lungo termine che coinvolga tutta la cittadinanza e ripensi completamente Alessandria in termini di vivibilità.
Occorre un piano per una città che abbia al primo posto la salute fisica e il benessere psicologico delle/i propri/e cittadine/i, non solo una strategia commerciale di emergenza, che disincentivi l’uso dell’auto a favore di mezzi pubblici e bici, e che crei spazi di socialità legati ad aree pedonali, ZTL e parchi.
Per migliorare Alessandria e la qualità dell’aria che respiriamo ogni giorno e rimettere al centro le persone anziché le automobili, torniamo a proporre:
– un’area pedonale completamente libera dalle auto;
– un’ampia ZTL con orario 8 – 20;
– una fitta rete di piste ciclabili sicure che colleghino i quartieri periferici e Spinetta Marengo alla ZTL e all’area pedonale;
– la valorizzazione di Forte Acqui al Cristo con la messa a dimora in cinque anni di 800 alberi in grado di assorbire ogni anno 16 tonnellate di CO2
– un nuovo grande parco da 40 ettari agli Orti nella zona dell’Areoporto, in cui mettere a dimora in cinque anni 4000 alberi in grado di assorbire annualmente 80 tonnellate di CO2;
Vogliamo cambiamenti reali e profondi, senza accontentarci di piccole modifiche superficiali e inefficaci!
Rivogliamo i nostri spazi, la nostra città, un ambiente sano per tutte e tutti.
Per questo continuiamo ad invitare cittadini e cittadine ad essere protagonisti/e della nostra città e a firmare la petizione disponibile qui:
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