Riceviamo e pubblichiamo:
“Negli Stati Uniti, già a metà degli anni 50, la prestigiosa rivista Life parlava di una ‘throw-away society’, la società influenzata e guidata dal consumismo.
Oggi viviamo immersi in una società dell’uso e getta, le mode, le offerte del mercato, la pubblicità hanno trasformato molti di noi in consumisti seriali. Abbiamo incontrato, nella sua casa di Genova, Maria Giovanna Raimondo, nota come ‘Giannina-la regina del riuso creativo’.
Creatrice di moda su misura, stilista, restauratrice che ci ha illustrato il suo ecostile per vivere la quotidianità. Oggetti di uso comune, mobili, soprammobili, lampade, cuscini e abiti recuperati e sapientemente ricostruiti per una nuova destinazione d’uso.
Sul suo manichino, anche questo ristrutturato e decorato con un simpatico decoupage, si alternano eleganti abiti da sera, vestiti da sposa, camicette ricamate, spesso ricavati da scampoli di stoffa abbinati con intelligenza o da un abito smesso che una cliente vuole recuperare.
‘Invece di buttare via- dice– preferisco restaurare qualsiasi cosa in cui intravedo una possibilità di utilizzo, spesso completamente diverso da quello per cui era nata.
In molti negozi oggi incontriamo abiti e accessori costosi e di qualità scadentissima, praticamente usa e getta, ‘rumenta‘, per dirlo in genovese. Il restauro, invece, offre infinite possibilità a spese minime, spesso a costo zero: con un po’ di pazienza e di buon gusto possiamo cambiare il look a qualsiasi cosa. Come ogni persona, anche le cose hanno una loro storia che troppo spesso non vediamo. Quante persone hanno buttato via preziose lenzuola di lino ricamate dalle loro nonne, strumenti di lavoro perché desueti, sedie e tavoli di ottimo legno fatti a mano da un artigiano solo perché passati di moda, per poi sostituirli con oggetti dozzinali di scarsa qualità provenienti generalmente da fabbriche di paesi lontani.
Per me il risparmio ecologico e’ una ‘forma mentis‘, qualcuno mi ha detto che vedo l’anima degli oggetti. La qualità, secondo me, non conosce mode, non segue tendenze e soprattutto dovrebbe essere a portata di tutti, non è etico gettare indiscriminatamente le cose quando possono essere riutilizzate, e quasi tutto può essere riparato e riutilizzato.
Penso che se, collettivamente, imparassimo a non sprecare, a valorizzare le risorse che ci circondano e ad essere più solidali con i meno fortunati, risolveremmo molti problemi che affliggono l’umanità’.
Giannina offre parte del suo tempo libero al volontariato, fra cui al Centro di Ascolto della Parrocchia o alla Comunità di Sant’Egidio di Genova e di Savona, dove ogni Natale, momento di massimo consumismo, va a servire la cena ai poveri.
Per maggiori informazioni: laclassedigio.com”.